Vanity Fair (Italy)

Ora brilla la mia Stella

A trent’anni, Stella Egitto sente che è finalmente arrivato il suo momento. Dopo i film con Pif e il ruolo nel Montalbano televisivo, l’attrice messinese aspetta il domani con tranquilli­tà: «Non sono un’impiegata, so che il mio mestiere è fatto di gioie e

- di MARGHERITA CORSI foto FEDERICO GAUDINO

I«Io sono un pianoforte: vado suonata». Stella Egitto scandisce ogni parola con un gesto della mano destra. Poi ricomincia a giocare con i capelli. Li avvolge da un lato, li sposta dall’altro, li libera in una cascata castana. La incontro in un bar di Prati, il quartiere di Roma dove vive. Ordina un ginseng e comincia a parlare, ma non riesce a stare ferma sulla sedia. «Ricorderò sempre il saggio di diploma in Accademia», racconta l’attrice messinese, 30 anni. «Il regista voleva farmi dire una battuta in piedi su una seggiola. Chiesi perché e lui rispose che non dovevo fare domande. O “zuppavo”, che in siciliano vuol dire “far finta di nulla”, o mi mettevo a discutere. Scelsi la seconda e finii in un costume da mostro da cui uscivano solo gli occhi. È una delle cose di cui vado più fiera: potranno dirmi tutto, ma non diventerò mai merce di nessuno», spiega fiera con l’accento messinese che le sfugge. La sua Sicilia la porta appesa al collo, come fa notare mostrando la catenina con il ciondolo a forma di isola. Gran parte della carriera di Stella Egitto, finora, è stata legata alla sua terra: dai film In guerra per amore con Pif e Malarazza al Commissari­o Montalbano. La nuova sfida sarà condurre la rubrica Cinepop, su Sky Cinema dal 27 agosto. Torniamo al saggio: lei non è molto diplomatic­a. «E mi crea problemi. Non vuol dire che sono irrispetto­sa. Non mando a dire niente, ma sempre con gentilezza. Se serve subito diplomazia, il rapporto non funzionerà». La vita è fatta anche di compromess­i. «Me lo dicono spesso. Io apro e chiudo rapporti molto facilmente. So che potrei essere più tollerante, ma credo che gli

amici mi scelgano perché, se servono due schiaffi, sono quella che li dà, è il mio modo di voler bene». Che cosa la mette in difficoltà? «Il silenzio, tendo sempre a riempirlo. Ma non mi capita spesso, sono una sfrontaton­a. E non sopporto la noia, mi trovo qualunque cosa da fare. Spesso viaggio con il mio insegnante di yoga». Un’irrequieta come lei fa yoga? «Faccio kundalini: l’obiettivo non è stare fermi, ma respirare dentro la frenesia. Nel mio caos costante, non sempre ci riesco. Sono vulnerabil­e, soprattutt­o nei momenti in cui mi soffermo». Come vive le pause lavorative? «Ottimizzo le energie dedicandom­i ad altro. Se diventano lunghe, mi preoccupo. Ma so che il mio mestiere è fatto di sì e di no, non è impiegatiz­io. Voglio fare solo quello che amo». In che momento della carriera si sente? «In cammino. In Italia un attore può essere scoperto a 45 anni. Credo che la svolta sia una felice coincidenz­a di stelle, non dipende quasi mai dal talento e dalle logiche meritocrat­iche, che spesso non esistono». Ha sempre voluto fare l’attrice? «L’ho capito al liceo, grazie a un’insegnante che ci faceva leggere drammaturg­ia. Dopo il diploma mi preparai per l’Accademia Silvio D’Amico, non potevo permetterm­i una scuola privata. Partii per la Florida, dove passavo dallo studio al locale di Paris Hilton. Tornai, feci gli esami ed entrai al primo colpo: a 18 anni, figlia di due impiegati». Una bella soddisfazi­one. «Mi viene ancora da piangere a pensarci. Il giorno in cui uscirono i risultati ero in Sicilia, attaccata al telefono. Fu la gioia più grande della mia vita. Chiamai tutti: “Me ne vado!”». Voleva andarsene? «Sì, mi piacciono i salti nel buio. Iniziammo una chat con quelli che erano stati presi, andammo a vivere in cinque, poi la convivenza ci ha decimato». Oggi con chi vive? «Da sola. Sono una confusiona­ria, ma ho bisogno dei miei spazi. Anche da piccola, in tournée, quando avevo i soldini contati, li usavo per la mia stanza, dovevo avere l’alternativ­a di scappare». Eppure viene da una famiglia numerosa. «Ho un fratello di 36 anni e una sorella di 40, che ha avuto un bambino da giovane. Ma ho sempre avuto la mia camera. E loro sono il mio opposto, sembriamo adottati». Siete legati? «Con mio fratello sì. Poi papà è mancato quando avevo 14 anni e gli equilibri sono cambiati. Lui ha sentito di dovermi fare da padre, ma io non lo riconoscev­o. Quando sono partita e mi ha visto diventare donna, ci siamo riavvicina­ti». Con sua madre ha un bel rapporto? «È la mia vita. La chiamo mille volte al giorno, facciamo i provini al telefono. Mi ha lasciato fare quello che volevo, sostenendo­mi. Io scappo da quello che mi viene imposto e scelgo quello che mi lascia libera». Perdere un genitore a 14 anni è difficile. «Ho accettato che non c’è una giustizia, che ho poco tempo per fare tutto e che voglio farlo. Ho cominciato a pormi certe domande presto, quando le mie amiche pensavano ancora a giocare. La morte di papà ha determinat­o la mia velocità e il mio rapporto con la vita, anche se devo convivere con un vuoto». Ha amato molto? «Ho avuto un amore grande qualche anno fa. Mi ha fatto capire dove ero arrivata come donna e chiudere dei cerchi, anche la perdita di mio padre. Gli sono molto grata, ma riesco a dirlo solo ora che sono lucida». Gli uomini ci provano spesso? «Quando sono in forma, sento di avere un ascendente, ma non sono fraintendi­bile, non mi trovo in situazioni di imbarazzo». Quanto l’ha aiutata la bellezza? «Molto. Ma la frase “sei bella, puoi fare l’attrice” mi fa imbestiali­re. E poi non mi ritengo oggettivam­ente bella». Non mi dica. «Ho dei particolar­i che stanno bene insieme, ma anche dei punti critici, come tutti. Se il naso mi viene illuminato male, diventa gigante».

«Ho perso mio padre quando ero adolescent­e: convivo con un vuoto, ma il lutto mi ha fatto crescere in fretta»

 ??  ?? Stella Egitto, 30 anni,qui in abiti Falconeri. Dal 27 agosto conduceCin­epop su Sky Cinema, e sarà al Festival di Venezia tra le madrine del premio Kinéo. A 18 anni ha frequentat­o l’Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
Stella Egitto, 30 anni,qui in abiti Falconeri. Dal 27 agosto conduceCin­epop su Sky Cinema, e sarà al Festival di Venezia tra le madrine del premio Kinéo. A 18 anni ha frequentat­o l’Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
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