Vanity Fair (Italy)

«VINCENT HA MOLTO TALENTO, ED È SEXY»

- abiti, OSKLEN by Oskar Metsavaht. In tutto il servizio: Tina Kunakey

A quanto pare, un’altra cosa che Tina Kunakey ha dato a Vincent è un account su Instagram. «Gliel’ho aperto io», mi racconta quando la incontro in un bar qualche ora dopo. Mi spiega che viene in questo locale da quando aveva dieci anni, «ed è qui vicino che ho incontrato Vincent per la prima volta. Non è vero che è successo sulla spiaggia mentre facevamo surf». A Biarritz, ha vissuto dai 7 ai 15 anni. Poi si è trasferita a Madrid, quindi Londra, e adesso Parigi. Prima di Cassel, Tina ha avuto un solo legame importante, con un calciatore di cui non ha mai voluto rivelare il nome, con il quale ha vissuto in Spagna per due anni. «E non rinnego nulla». È così, mi spiega, che ha cominciato a lavorare come modella. «Ho iniziato da sola, postando le mie foto. Non pensavo che sarebbe diventato il mio lavoro anche se a otto, dieci anni avevo posato per alcuni servizi di abbigliame­nto per surfisti». Come ha già raccontato, non sapeva neppure che Vincent fosse un attore. «Non sono ancora riuscita a guardare tutti i suoi film, ma quelli che ho visto finora mi sono piaciuti». Cita Le monde est à toi, presentato al Festival di Cannes e appena uscito in Francia, come uno dei suoi preferiti: «Ho riso tutto il tempo. E finalmente ho visto L’odio». Le chiedo di quel pranzo di Cassel con suo padre. «L’ho trovato un gesto gentile. C’era anche mio fratello. Hanno parlato un sacco di cinema». Sua madre, invece, quando l’ha incontrata? «Una settimana dopo. È successo tutto molto velocement­e. Ma quando mi ha chiesto di sposarlo, qualche mese fa, mi ha colta di sorpresa. Non ne avevamo mai parlato prima. Non ho risposto immediatam­ente proprio perché non me l’aspettavo». Le faccio la stessa domanda che ho fatto a lui: come lo descrivere­bbe a qualcuno che non lo conosce? «È un gentleman, è pieno di attenzioni nei miei confronti, una persona molto intelligen­te, con un grande talento, sexy, interessan­te, divertente. Ridiamo tanto insieme. Mi rende felice e questa, alla fine, è la cosa più importante. Abbiamo un rapporto equilibrat­o, nel senso che condividia­mo tante cose, ma al tempo stesso ognuno ha il proprio lavoro, i propri spazi. E ci aiutiamo l’un l’altra». C’è qualcosa su cui non andate d’accordo? «Niente di importante... Be’, lui ama la musica brasiliana, diciamo un po’ troppo. Anche a me piace, ma ogni tanto vorrei ascoltare qualcosa di diverso. Qualche tempo fa ragionavam­o su quali fossero le nostre canzoni preferite e non ne abbiamo trovata neppure una in comune». Per via dei vostri rispettivi lavori, spesso vi capiterà di non vedervi. «In realtà, stiamo insieme la maggior parte del tempo. Un modo, se vuoi, lo trovi». L’ha mai sorpresa raggiungen­dola senza preavviso mentre era in viaggio? «No, però l’ho fatto io con lui. Una volta a Parigi, quando ancora non vivevo là. E un’altra volta l’ho raggiunto a New Orleans, dove stava girando un film. Sono brava a fare questo genere di sorprese. In entrambi i casi, mezz’ora prima parlando al telefono, ho fatto finta di essere da tutt’altra parte». Vorrebbe diventare mamma presto? «Non ci ho ancora pensato a essere sincera, anche se prima o poi mi piacerebbe. Vengo da una famiglia meraviglio­sa. A volte, quando sono con i miei genitori, mio fratello e mia sorella, penso che li amo così tanto che mi vengono le lacrime agli occhi. Ho sempre seguito i consigli dei miei e quelle rare volte che non l’ho fatto, ho capito dopo che avevano ragione loro». Ha imparato qualcosa sull’amore dai suoi genitori? «Giusto qualche tempo fa, una mia amica ha chiesto a mia madre quale fosse il segreto per far durare un legame trent’anni. “Non lo so”, è stata la sua risposta». E Vincent le ha insegnato qualcosa? «Grazie a lui ho imparato a guidare. Non ho ancora dato l’esame, per ora ho una Twizy, quelle macchinine a due posti per cui non serve la patente. E ho imparato il portoghese e un po’ di italiano». Cassel prima mi ha detto che i tradimenti possono capitare. È d’accordo? «Ha ragione. Ma ci provi e vediamo che cosa succede». A registrato­re spento continuiam­o a chiacchier­are. Le dico che ho visto il video che ha postato su Instagram di lei con Cassel e un gatto senza pelo, orrendo. «Oh, nooooo. È di una razza egiziana, Sphynx, si chiama Monsieur e se lei pensa che sia brutto è perché non l’ha incontrato. Lo desideravo da quando avevo 15 anni, ne aveva uno la mia vicina di casa a Madrid, una modella, e quando era in viaggio me ne occupavo io, lo adoravo. È un regalo di Vincent per il mio compleanno, l’anno scorso. Ero a Cuba per lavoro e lui mi ha mandato la foto di questo micino con scritto: “Guarda chi ti sta aspettando”. Mi sono messa a piangere per la felicità».

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