Vanity Fair (Italy)

IL PESO DELLA FELICITA

- di CARLA BARDELLI foto MARCEL HARTMANN servizio SARAH GRITTINI

Anni di diete, sempre in guerra con se stessa. Ma poi, Ashley Graham decide di fare pace con il suo corpo. Perché «non è per i numeri che leggi sulla bilancia che la gente ti ama». Così, adesso è più amata che mai. Dalla moda e da Justin

E«È una questione di potere. La taglia media delle americane è la 50, non la 36. Vogliamo accedere a prodotti di moda e di lusso, gli stilisti devono tenerne conto. Perché siamo tante e vogliamo far capire che anche noi esistiamo». Ashley Graham è arrivata a Parigi, in occasione della presentazi­one dell’ultima capsule collection di Marina Rinaldi by Fausto Puglisi, di cui è protagonis­ta. La modella curvy più richiesta del mondo oggi si presenta in versione battaglier­a. Non a caso, Ashley è una donna affermata, con le idee chiare e un’esuberanza che si addice al suo fisico prorompent­e. Una trentenne capace di imporsi su qualsiasi diktat, la cui risata esplode energica, interrompe­ndo spesso il fiume di parole delle sue risposte. Più che una modella, è un nuovo modello di corpo femminile: più naturale, lontano dai sensi di colpa che ci accompagna­no quando sgarriamo alle regole di un’alimentazi­one che deve essere sempre ipercontro­llata. Con il suo metro e 75 centimetri per 91 chili di peso, l’americana Graham ci indica una strada diversa per raggiunger­e il top della bellezza. E ci spiega anche come percorrerl­a. Ha mai fatto diete? «Tantissime, le ho spesso annotate nel mio diario. Ho provato di tutto per perdere peso, ma non ci sono mai riuscita. Per questo ho deciso di rinunciare. Non possiamo essere perennemen­te in guerra con noi stesse, alla ricerca di un ideale che ci obbliga a misure innaturali». Come ha fatto a imporre uno stile diverso, in contrasto con il comune senso della bellezza femminile? «Sono riuscita a relativizz­are, a convincerm­i che quello che pensiamo oggi sarebbe stato assurdo negli anni Cinquanta, per non parlare di altri periodi storici che hanno espresso altri canoni del corpo femminile. E poi, sono sicura: ciò che è nel cuore e nella testa delle persone è l’espression­e più interessan­te, quella da coltivare e affermare. Difficile crederci, ma il fattore peso è davvero irrilevant­e. Non è per i numeri che leggi sulla bilancia che la gente ti ama, ma per quello che riesci a esprimere». Che cos’è per lei il potere di seduzione? «Uno sguardo, il segreto dell’eleganza delle parigine, che con un niente si vestono, essere normali, gioire della vita e anche saper mangiare un bel piatto di pasta». Che cosa le è piaciuto della capsule collection di Puglisi per Marina Rinaldi? «Adoro questo brand, con cui collaboro da anni, per la sua capacità di interpreta­re la moda fuori dagli schemi. La visione che Fausto ha espresso in questa collezione sugli anni Ottanta, corrispond­e alla mia immagine di donna libera che ama la moda, sa osare con il colore, le scollature, gli spacchi…». Quest’estate è stata immortalat­a in spiaggia a Mykonos con un costume ridotto, fotografat­a senza ritocchi. L’assoluta naturalezz­a è diventata il suo vessillo? «La fiducia in se stesse non si conquista prendendo una pillola, è una vetta impegnativ­a da scalare. Ci vogliono determinaz­ione e forza di volontà per imporsi e piacersi. Tutto questo passa attraverso un dialogo con il proprio corpo. Ho cominciato a mostrarmi al naturale e intendo continuare a farlo, non soltanto per me. Penso che questo mio coraggio dia sicurezza a molte altre donne, che si riconoscon­o nel mio modo di essere. Sei brillante, sei bella, sei forte: io me lo ripeto ogni mattina, e alla fine ci credo. Per questo mi mostro al naturale, fa parte del mio percorso». Nel libro A New Model ha raccontato i problemi che hanno segnato la sua infanzia, con un padre difficile, violento e assente. Come ha superato questo trauma? «Mia madre è stata fondamenta­le: una figura forte e positiva, che si è sostituita a un padre aggressivo. Il suo essere solare e ottimista è stato determinan­te. L’amore e la sua presenza mi hanno sostenuta in molte occasioni e quando cadevo, come è successo nei complicati inizi della mia carriera, con alcol, sesso e droga che stavano per distrugger­mi, c’era sempre lei a darmi la forza per rialzarmi». La sua infanzia l’ha condiziona­ta nel rapporto con gli uomini? «Sì, all’inizio è stato un disastro, poi l’incontro con mio marito (Justin Ervin, ndr) mi ha cambiato la vita. Mi sono costruita con il suo amore e grazie alla stima reciproca che ci unisce. Adoro la nostra vita normale, la casa che ci siamo arredati a New York, un posto solo nostro, dove ci ritroviamo e ci coccoliamo. Mio marito aveva una nonna calabrese e cucina pastasciut­te da sogno. Meglio di qualsiasi cuoco!».

In tutto il servizio: abiti, Fausto Puglisi per Marina Rinaldi. Reggiseno, Ashley Graham x Addition Elle. Hanno collaborat­o Sergio Rossi e Filippo Casaroli. Make-up Phophie Mathias @Open Talent Paris. Hair Nicolas Jurnjack @The Wall Group. Marcel Hartmann @Bandits Vision Thanks to Nikon.

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 ??  ?? INNAMORATI A NEW YORK Ashley con il direttore della fotografia e regista Justin Ervin, 29 anni, che ha incontrato in chiesa nel 2009 e sposato l’anno seguente.
INNAMORATI A NEW YORK Ashley con il direttore della fotografia e regista Justin Ervin, 29 anni, che ha incontrato in chiesa nel 2009 e sposato l’anno seguente.

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