L’algoritmo del futuro
L’opera Yugen di Martha Fiennes ha sorpreso la Laguna: mescola cinema, musica e performing art. E affida all’informatica il percorso narrativo
Nel 1564 Tintoretto venne chiamato a dipingere la Scuola Grande di San Rocco, uno dei tesori artistici di Venezia, spesso definita la «Cappella Sistina» della Laguna. E proprio qui, in un gioco di specchi tra secoli e forme d’arte in evoluzione, è stata presentata Yugen, un’installazione che mescola cinema, musica, informatica e performing art. Autrice è Martha Fiennes, regista e sorella degli attori Joseph e Ralph. Un quarto fratello Fiennes, Magnus, ha firmato le musiche di questo esperimento in cui le immagini cambiano su comando di un algoritmo. Yugen è come un film che inizia e non si sa come e quando finisce. Protagonista assoluta è Salma Hayek, attrice e produttrice, collezionista d’arte e persona sempre molto coraggiosa, pronta a mettersi in gioco in progetti innovativi. Lo svelamento dell’opera, prodotta da Tendercapital di Moreno Zani in collaborazione con Palazzo Grassi-Punta della Dogana e con la consulenza creativa di Beatrice Panerai, è avvenuto durante un cocktail party. Salma Hayek era accompagnata dal marito François-Henri Pinault, Martha Fiennes da marito e figli. Tra gli ospiti gli attori Mads Mikkelsen, Madalina Ghenea e Yvonne Sciò insieme a tanti altri professionisti del mondo dell’arte e del cinema, incuriositi (e forse persino un po’ preoccupati) all’idea che un algoritmo possa creare il percorso narrativo di un’opera. Il futuro è appena iniziato.