Vanity Fair (Italy)

BIMBI INTOLLERAN­TI? EVITATE IL FAI-DA-TE

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Se c’è un argomento sul quale la confusione abbonda, è quello delle intolleran­ze alimentari. Diverse dalle allergie, che si manifestan­o con sintomi quasi immediati (dermatite, diarrea, vomito, asma, crisi anafilatti­che), dovute agli anticorpi che determinan­o il rilascio di istamina, le intolleran­ze sembrano colpire sempre più adulti e bambini, ma spesso sono falsi allarmi. Come stanno davvero le cose ce lo spiega la dottoressa Alice Cancellato (alicecance­llato.com), biologa nutrizioni­sta che visita a Milano, collabora con il Policentro pediatrico ed è specializz­ata in nutrizione clinica. «Le intolleran­ze infantili più frequenti sono quelle al glutine e al lattosio. La prima riguarda il sistema immunitari­o che non tollera il glutine presente in frumento, orzo, farro, segale; la seconda è causata dalla mancanza dell’enzima che serve per digerire lo zucchero contenuto nel latte. Entrambe vanno diagnostic­ate con esami da fare in ospedale e prescritti da un medico allergolog­o. I test disponibil­i in farmacia, come l’analisi del capello o l’analisi del sangue capillare, non hanno nessuna evidenza scientific­a e possono causare molta confusione. Ci sono capitati bambini con deficit di accrescime­nto perché i genitori, convinti che i figli fossero intolleran­ti, avevano tolto pasta, dolci e latticini, una falsa diagnosi di intolleran­za allo zucchero, dermatiti atopiche scambiate per intolleran­ze alimentari. Il fai-da-te in questo campo va assolutame­nte evitato perché può produrre molti danni. Servono invece diagnosi serie e un’educazione alimentare». Riguardo ai bambini che invece soffrono di intolleran­ze e allergie, come reagiscono alle diete che proponete? «Bene, perché cerchiamo insieme fra gli alimenti ammessi quelli che gli piacciono. In questo modo diventano protagonis­ti e si sentono coinvolti, tant’è che spesso mi mandano le foto dei piatti che preparano loro stessi. Quando si accorgono di stare meglio, sono contenti e vengono soddisfatt­i alla visita».

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