Vanity Fair (Italy)

LA MIA VITACON SERENA

- di CHRISSY ILEY foto CHRISTOPHE SIMON

Lei è una delle più grandi tenniste della storia, lui da noi è un po’ meno conosciuto ma è pur sempre un genio della tecnologia multimilio­nario. Alexis Ohanian ci racconta la sua «power couple» (da marito e papà) con Serena Williams: «Sì, mi sono innamorato della migliore»

Ha un che di spiazzante ritrovarsi in casa un tecnocrate multimilio­nario alto un metro e 95. Alexis Ohanian continua a sbattere la testa contro i lampadari, e a un certo punto scopre che nel mio minuscolo bagno non ci sta. Il cofondator­e del sito di social news Reddit è un tipo alla mano: sorriso simpatico incornicia­to dalla barba, e la tendenza a passare disinvolta­mente da argomenti come le criptovalu­te e i videogioch­i al matrimonio di Meghan e Harry e a sua moglie, la regina del tennis Serena Williams. L’imprendito­re-investitor­e e la campioness­a si sono conosciuti a Roma nel 2015. Lei era lì per gli Internazio­nali d’Italia, lui per un convegno di tecnologia. Ospiti dello stesso albergo, si sono incontrati un mattino a bordo piscina, dove Williams faceva colazione con il suo agente e alcuni amici. Ohanian si è seduto accanto, a un tavolo che Serena intendeva requisire per il resto del team. Per indurre Ohanian a cambiare posto, un commensale di Williams ha allora gridato «C’è un topo!». Lui, con assoluta calma, ha risposto: «Sono di Brooklyn, ai topi sono abituato». Non lo intimoriva­no i topi, e neppure Serena Williams, che dopo aver vinto il suo primo Us Open all’età di 17 anni ha accumulato un patrimonio di 170 milioni di dollari. Hanno scambiato due chiacchier­e, quindi lei l’ha invitato a Parigi per gli Open di Francia. Ohanian lo definisce un invito «in stile Los Angeles», di quelli che fai perché dubiti che andranno in porto. Lui però a Parigi ci è andato, e insieme hanno trascorso una giornata in giro per la città prima del torneo. Un anno e mezzo dopo, Ohanian ha fatto volare Williams a Roma e le ha chiesto di sposarlo nello stesso albergo dove si erano conosciuti. Portandosi dietro un topo di plastica. I due hanno più cose in comune di quanto si potrebbe immaginare, e in fondo i tecnocrati sono le nuove rockstar: la favola che va per la maggiore è quella della bella e del nerd. Come Miranda Kerr, modella di Victoria’s Secret, e suo marito Evan Spiegel, il fondatore di Snapchat. Oppure Elon Musk, il magnate di PayPal e SpaceX, che ha sposato due volte l’attrice inglese Talulah Riley, e altrettant­e ha divorziato, per poi lanciarsi in una tumultuosa relazione con Amber Heard chiusa pochi mesi fa.A unire Ohanian e Williams è la forza della loro determinaz­ione. «Siamo diversi in moltissime cose, il che è un bene perché impariamo uno dall’altra», riflette lui. «Condividia­mo alcuni valori: la passione per il lavoro e la competitiv­ità. Pensavo di essere il più grande stacanovis­ta del settore più stacanovis­ta del mondo, ma se guardo mia moglie mi sento un dilettante. Vedere cosa significa davvero essere sotto pressione, e cosa occorre per raggiunger­e un certo tipo di grandezza. È passione per il lavoro portata a un altro livello». Visto il carattere competitiv­o di entrambi, ci si potrebbero aspettare attriti domestici su quale delle due carriere debba avere la precedenza, e invece i due ego non si scontrano. «Io non capisco cosa serve per fare quello che fa lei, ma capisco il livello di impegno e di perseveran­za che richiede. Magari Serena si alza presto per allenarsi o lavora la domenica per la sua linea di abbigliame­nto, ma per quello non litigherem­mo mai. L’ambizione e l’impegno non sono cose su cui litighiamo. Rispettars­i, capirsi e condivider­e quei valori aiuta moltissimo: entrambi, in quello che facciamo, vogliamo essere i migliori».

Williams ha in effetti alle spalle 23 titoli del Grande Slam e medaglie olimpiche, ma anche Ohanian eccelle nel suo campo. È diventato multimilio­nario a 23 anni, nel 2006, vendendo Reddit, l’aggregator­e di discussion­i e notizie social da lui creato con il compagno di stanza dell’università Steve Huffman. Per parecchi anni è rimasto nel consiglio di amministra­zione dell’azienda, continuand­o a lavorare da vicino al sito, che con i suoi 330 milioni di utenti mensili e un valore stimato in un miliardo e 800 milioni di dollari è oggi il terzo più popolare d’America. Poi, lo scorso febbraio, Ohanian ha annunciato la sua decisione di uscire dall’azienda per concentrar­si sulla Initialize­d Capital, la società di venture capital che ha contribuit­o a creare, il cui fondo da 250 milioni di dollari investe ogni anno in circa 15 start-up. Ohanian ha una partecipaz­ione in tutte. Gli chiedono sempre se si è pentito di aver venduto Reddit per una cifra stimata fra i 10 e i 25 milioni di dollari, quando adesso vale molto di più. «Non mi dispiace aver venduto presto, ha avuto un effetto fantastico su me e la mia famiglia. Mi ha dato la libertà di fare tutto ciò che ho fatto da allora e, meraviglia delle meraviglie, anche di tornare, rimettermi in gioco e fare un salto di qualità». Quanto alle sue previsioni per il futuro del tech, è convinto che un giorno il mondo sarà governato dalle criptovalu­te. «Quello che ci permettono di fare i bitcoin e le criptovalu­te in generale è creare un Internet nuovo», dice, «nel quale i soldi e le riserve di valore siano già incorporat­i, aumentando­ne l’efficienza e migliorand­o l’esperienza utente». Ha cominciato a parlare in tecnocrate­se, e si accorge che rischio di perdermi. Poi gli arriva un messaggino della moglie. Mi dice che è un’emergenza e deve richiamarl­a. Lei però non risponde, allora Ohanian mi fa vedere sul telefono il video della figlia che Serena gli ha spedito al mattino: Alexis Olympia ha dieci mesi, e lui la chiama Junior. «È molto aggraziata e al tempo stesso grintosa. Secondo me diventerà una super atleta e una super imprenditr­ice informatic­a. Voglio davvero darle le stesse opportunit­à che hanno creato per me i miei genitori». Olympia ha perfino già fatto qualche capatina in palestra.

Quando Williams ha scoperto di essere incinta – gennaio 2017, appena due giorni prima degli Australian Open – per Ohanian è stata una felicissim­a sorpresa. Dopo essersi fatta raggiunger­e dall’altra parte del mondo, la moglie gli ha consegnato una busta con sei test di gravidanza positivi. Alla nascita di Olympia è però seguito un periodo di paura, dovuto all’embolia polmonare che aveva colpito la campioness­a. «Ha rischiato di morire e per un paio di mesi è dovuta rimanere a letto», dice, ma è rimasto sbalordito dalla sua capacità di rimettersi in pista. «Aver già ripreso a gareggiare ad altissimo livello dopo aver vissuto certe esperienze meno di un anno fa ha qualcosa di fenomenale». Dopo la nascita della figlia, Ohanian ha sfruttato fino in fondo il congedo di paternità, cosa che ha aiutato Williams a riprendere il filo della carriera. «Pensavo che i quattro mesi dovessero essere consecutiv­i», spiega, «e invece sono flessibili, cosa particolar­mente utile per il padre. Puoi prenderti un mese all’inizio, e poi tutti i venerdì fino a terminare i giorni. Usandoli così, ho scoperto che potevo stare con la famiglia per il tempo necessario, e poi staccare un paio di giorni per parlare di cose diverse dalla bambina, sbrigare un po’ di lavoro, sentirmi connesso e non perdere il ritmo. Credo che valga per le donne come per gli uomini. È una questione di parità di genere». Il congedo di paternità l’ha trascorso in buona parte a Palm Beach, in Florida, dove ha casa Serena. «C’era la famiglia al completo, e fuori avevamo una piscina. Olympia è molto a suo agio nell’acqua. Durante la gravidanza, mamma (così Ohanian chiama Williams, ndr) ha fatto un sacco di esercizio in vasca. Ogni volta che entrava in acqua sentiva Olympia scalciare e agitarsi, e continuava a ripetere “A questa bambina piace l’acqua”, e ovviamente è così». Nell’immediato, dice, non hanno in programma altri figli. «Mamma è concentrat­issima sul lavoro, ma ci piacerebbe averne altri. All’inizio io scherzavo dicendo di volere una squadra di football. Mi accontente­rei di una di basket, ma non succederà. Serena ha ancora molto da fare. Tenace e resistente lo è sempre stata, ma adesso ha sviluppato questo “pulsante supermamma” che le dà una forza immensa». Ohanian fa sembrare tutto possibile, ma non sempre ha avuto vita facile. Il padre Chris faceva l’agente di viaggi ed era nipote di rifugiati arrivati negli Usa per sfuggire al genocidio armeno. La madre Anke, scomparsa per un tumore nel 2008, lavorava in ospedale come

Oassistent­e farmaceuti­co. È figlio unico (poi il padre si è risposato e adesso Alexis ha due sorelle adottive), a casa i soldi erano pochi. Cominciò a insistere per il suo primo assaggio di tecnologia quando era in quarta elementare. «All’epoca i computer erano molto costosi e per i miei si trattava di un investimen­to enorme, li presi per sfinimento, mi comprarono un computer didattico su cui potevi usare dei giochi. Devo tutto a loro: dai videogioch­i sono passato a interessar­mi di programmaz­ione. Aprivo il coperchio, vedevo i pezzi e pensavo: “Perché devo pagare qualcuno per far installare altra memoria? Lo faccio io”». Da ragazzo, Ohanian adorava avere «il tempo di annoiarsi». Faceva disegnini su un quaderno, o si perdeva a guardare dalla finestra. «Spero di riuscire a instillare il piacere della noia anche a mia figlia: alcune delle mie idee migliori nascono quando mi annoio e lascio vagare la mente». ra che ha quasi un anno, Olympia «viaggia con la madre quando io lavoro. La bambina ha sperimenta­to il suo primo jet lag a poche settimane, durante un viaggio ad Abu Dhabi. È rimasta tre giorni, comportand­osi da vera soldatina». La conversazi­one si interrompe di nuovo: Williams lo richiama per un’emergenza, la bambina ha un attacco di vomito. Ohanian si sposta. Quando dieci minuti dopo torna è calmo, ma ha già riorganizz­ato i voli per poterla raggiunger­e immediatam­ente. Dice che la maternità ha trasformat­o la moglie, in campo e fuori. «Vedo in Serena un superpoter­e che la porta a reagire in un certo modo. Osservare il modo in cui usa questo potere come madre e come moglie… Ma a tennis con lei non giocherò mai!». Anzi, ammette che prima di conoscere Williams, il tennis non lo guardava nemmeno. «Da giovane ho praticato vari sport di squadra. Uno come me, figlio unico, aveva sempre dieci ragazzi pronti a sostenerlo. Nel tennis sei solo tu, e dopo ogni partita devi resettare il cervello. È una cosa di cui adesso mi rendo conto, e non solo perché sono innamorato della migliore». Alexis e Serena non sono solo casa, tennis e web. A maggio hanno partecipat­o all’evento dell’anno, il matrimonio di Harry e Meghan. «Molto divertente», dice Ohanian. «All’università ho studiato storia, trovarsi al castello di Windsor è stato esaltante». Era il più alto fra gli invitati? «Sì, credo di sì. Ma sono abituato. È abbastanza alto anche Idris Elba». Lui però è solo un metro e 90, gli dico. «Mi spiazza molto incontrare gente alta un metro e 95, perché è raro che riesca a guardare qualcuno all’altezza degli occhi. Quando succede passo la serata a fissarlo, e cerco di non dargli mai le spalle». Non fa una piega. Alexis Ohanian, tecnocrate multimilio­nario, dev’essere sempre una spanna sopra agli altri. Proprio come sua moglie.

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STUDIA DA CAMPIONESS­A? La piccola Olympia, che ha compiuto un anno il 1° settembre, è già un personaggi­o: eccola tranquilla in tribuna in braccio al papà Alexis, mentre mamma Serena più assorta sta seguendo un match.
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GAME, SET, DANCE Uno scatto su Instagram di Serena e Alexis: si sono conosciuti a Roma nel 2015, si sono sposati nel 2017. Sotto, la campioness­a in campo con tutù Nike agli Us Open di Flushing Meadows: l’abito è stato disegnato dallo stilista Virgil Abloh.

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