Bande di cittˆ
A Milano, le baby gang latino americane hanno imperversato per un decennio combattendo una guerra raccontata ora da Lirio Abbate in un doc
Tra il 2006 e il 2015 c’è stata una guerra tra bande a Milano». Negli anni dell’avvicinamento all’Expo e al suo rinascimento culturale, la città è stata anche «la capitale delle gang in Italia». Sono le parole degli investigatori che hanno seguito e poi smantellato le pandillas milanesi, intervistati in Barrio Milano - Ascesa e crollo delle gang latino americane, documentario scritto dal giornalista Lirio Abbate, in onda su Sky Atlantic il 9 e il 16 settembre alle 21.15. Latin King, Mara Salvatrucha 13, Barrio 18, Trinitarios: sono queste le quattro gang che hanno combattuto per quasi un decennio a colpi di machete, coltelli, botte e spaccio per il controllo del territorio a Milano. El Salvador, Ecuador, Perù e Repubblica Dominicana sono i principali Paesi di provenienza e affiliazione dei membri. I capi sono trentenni, con nomi di battaglia come Peligro, Kamikaze e Maniaco. I soldati sono ventenni o addirittura adolescenti, spesso arrivati in Italia poco più che bambini, strappati dal Paese di origine, manipolabili e in cerca di un’identità una volta arrivati qui. Barrio Milano racconta i violenti riti di iniziazione, i tatuaggi, le catene di comando, il linguaggio, anche grazie a un gran numero di vere intercettazioni telefoniche e ambientali. Questa guerra per anni è stata quasi invisibile al resto della città, poi due casi di cronaca hanno accelerato le indagini e portato alle ondate di arresti. Nel 2015 Carlo Di Napoli, un capotreno di Trenord, chiede il biglietto a un gruppo di ragazzi evidentemente ubriachi nella stazione di Villapizzone. Pochi secondi dopo uno di loro (José Rosa Martinez) gli trancia il braccio con un colpo di machete. L’anno successivo Albert Dreni, un diciottenne albanese, interviene per sedare una rissa su un tram a Porta Lodovica, viene accoltellato da due membri della Mara Salvatrucha e muore in ospedale dopo giorni di agonia. Nel frattempo i Latin King lottavano anche per affermarsi come hub milanese dello spaccio internazionale di cocaina, sfruttando il sistema di cani imbottiti di droga da veterinari in Messico e squartati al loro arrivo in Italia. Le gang milanesi oggi sono state tutte decapitate, gli arresti sono stati centinaia negli ultimi due anni, anche grazie alla contestazione del reato di associazione a delinquere. «Ma il rischio che il fenomeno torni a esistere c’è», dice Adriano Scudieri, il magistrato che ha seguito molti di questi casi. «Dai un coltello in mano a un ragazzo e poi non sai il ragazzo cosa ci potrà fare».
— «Dai un coltello in mano a un ragazzo e poi dopo non sai cosa possa accadere davvero»