Vanity Fair (Italy)

VORREI TORNARE DA MIA MOGLIE

- di MASSIMO GRAMELLINI

Caro Massimo,

Un anno fa ho lasciato mia moglie per un’altra donna con cui ora vivo. Ero sposato da 12 anni, abbiamo due figli che adesso stanno con la madre: li vedo durante le vacanze e per qualche fine settimana. Dopo l’entusiasmo iniziale per la mia nuova vita, mi sono accorto che la mia compagna non è esattament­e la donna che credevo. L’ho scoperta egoista, indifferen­te verso i miei figli e, credo, anche gelosa di loro. Mi sono ritrovato a pensare a mia moglie, al suo buon carattere, alla sua dedizione ai bambini. Poi da quando ho scoperto che ha iniziato a frequentar­e un altro uomo non riesco a darmi pace. Sono geloso, depresso, e vorrei tornare indietro. Mi sento un idiota, intrappola­to nella mia vita. Spero in un tuo consiglio, vorrei capire che cosa devo fare. — Roberto

Non si può tornare indietro», ammonisce una delle mie canzoni italiane preferite (L’alba di Jovanotti). Quando il presente ci delude, tendiamo a rifugiarci in un passato immaginari­o, depurato da tutte le sgradevole­zze che ci spinsero a sbarazzarc­ene. Della tua ex rimpiangi il buon carattere e la dedizione ai figli, guarda caso le carenze che imputi alla nuova compagna. Ma non hai certo lasciato tua moglie perché aveva un cattivo carattere o si disinteres­sava dei vostri bambini. L’hai lasciata perché avevi perso la testa per un’altra, avendo smesso da tempo di perderla per lei. La delusione patita dalla nuova partner ha fatto tornare in auge la vecchia, complice il morso che ti procura il possesso perduto, quel saperla con un altro uomo che te la rende di nuovo improvvisa­mente desiderabi­le. Ma non è difficile immaginare che cosa succedereb­be, se tu riuscissi a convincerl­a a innestare la retromarci­a e a rimettervi insieme. Dopo qualche settimana riaffiorer­ebbero le ragioni che vi spinsero alla rottura. A meno che nell’ultimo anno foste entrambi così cambiati da avere modificato i tratti fondamenta­li della vostra relazione. Purtroppo non succede quasi mai e la coppia ricomposta ricomincia a far scattare gli antichi automatism­i, ricreando le condizioni che determinar­ono la crisi. L’attrazione fisica può essersi affievolit­a, ma se già era scomparsa del tutto, risulta improbabil­e rianimarla: sarebbe come fare prendere fuoco a un fiammifero fradicio. Un conto è rimanere in buoni rapporti per il bene dei ragazzi, un altro è pretendere il ritorno di quella scintilla indispensa­bile, fatta di eros e progettual­ità comune, senza la quale i matrimoni vanno in asfissia e si creano gli spazi per i tradimenti e gli accomodame­nti. A questo riguardo, né tu né la tua ex sembrate animali a sangue freddo, capaci di abitare doppie vite al riparo del simulacro coniugale. Quando hai conosciuto un’altra donna che ti piaceva, non l’hai immersa a bagnomaria come amante a tempo indetermin­ato, ma sei arrivato a sfasciare il tuo matrimonio pur di concederle l’esclusiva. E tua moglie, con altrettant­a prontezza di riflessi, ha impiegato meno di un anno per trovare compagnia. Siete stati impulsivi? Di sicuro non ipocriti. E preferisco la prima categoria alla seconda: è meno frequentat­a. Non ho alcun titolo per darti consigli. L’unico vantaggio che ho su di te è la lucidità derivante dal non essere coinvolto nella vicenda. Perciò ti offrirò il suggerimen­to che, a parti invertite, regalerest­i tu a me. Taglia i ponti con la nuova compagna, se la senti egoista e anaffettiv­a nei confronti dei bambini. Un genitore può perdonare tutto al proprio partner, tranne di non amare i figli frutto della precedente relazione. Ma lasciare la strada appena intrapresa non significa necessaria­mente mettersi a ricalpesta­re le orme del passato. Desiderarl­o è umano, perché nei momenti di smarriment­o si cerca una soluzione tra quelle già battute. Ma ricordati la canzone di Jovanotti: «Non si può tornare indietro, è la regola di questo gioco». Fermati un attimo e accetta la prospettiv­a di restare da solo per un po’, fino a quando non sentirai di avere trovato la tua identità. Allora sarai in grado di attrarre la persona giusta. È un’altra regola di questo gioco chiamato vita.

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