Vanity Fair (Italy)

5 DOMANDE A...

Fa video in cui canta (in playback), mima gesti e balla. Oppure parla della sua vita. La seguono in milioni

- MARTA LOSITO di SILVIA PAOLI

MARTA LOSITO, MUSER DA 1,2 MILIONI DI FAN

P uò capitare che, mentre dormi in spiaggia, in vacanza all’isola d’Elba, tua mamma ti svegli all’improvviso. Ci sono 20 ragazzine che chiedono di te. Può capitare se sei una muser (vedi sotto) da 1,2 milione di fan su Musical.ly, 557 mila su Instagram (ha un tasso di crescita di 8.000 follower a settimana), 138 mila iscritti sul canale YouTube. Questa è Marta Losito, 14 anni, un pubblico di fan esaltati tra gli 8 e i 16 anni. Il 6 settembre sarà all’Alcatraz di Milano ospite del concerto di GionnyScan­dal: il video della canzone

Disastro, di cui è protagonis­ta col rapper, ha più di 2 milioni di views. Il 7 sarà a Verona, giudice del format

Double Tap, dedicato ai web-talent. Lavoro o passatempo? «Un piacere, una passione, non lo chiamerei lavoro. Non sono una youtuber che spende ore a preparare video, a farli ci metto poco, a editarli un’ora circa. Racconto le mie giornate, a volte nei video c’è mia sorella, affronto temi che possono piacere al mio pubblico (il trucco, i look), mai cose troppo pesanti». Quanti video ogni quanto? «Come muser, 5/10 al giorno, almeno 10 stories su Instagram, sono molto attiva. Uno o due i video su YouTube al mese». È arrivato il momento di definire cosa è un muser. «Sono artisti che fanno video in cui ballano e cantano in playback sulla musica del momento e facendolo mostrano il loro talento: hai successo se ti distingui, se fai qualcosa di speciale. Io, all’inizio, mettevo una frase detta da me (presa da Instagram, magari) e poi ci aggiungevo la canzone. Ora non si può più fare. È cambiata l’applicazio­ne». Cambia tutto, se cambia la piattaform­a come fai con i fan? «Escono sempre cose nuove, per esempio io tre anni fa usavo un’App (Videostar) che non va più. In tanti dicono che Musical.ly (il social di videoshari­ng dove Marta è una star, ndr) non durerà. Io credo molto in Instagram e anche YouTube, per me, andrà avanti. Da lì porterò i fan dove andrò io». I tuoi genitori cosa dicono? «All’inizio erano contrari, non concepivan­o che qualcuno che non fosse un calciatore o un cantante potesse avere successo. Ho cercato di far capire loro con le parole quanto ci tenessi. Poi con i risultati: al primo evento nel febbraio 2017 le persone erano tante. Grazie a questa attività viaggio e faccio esperienze interessan­ti. Ora vedono la cosa in modo più positivo».

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Marta vive in provincia di Treviso e frequenta il secondo anno di un Istituto Tecnico del Turismo.

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