Adesso che sono un supereroe
Con il film che ha appena finito di girare ha realizzato un sogno di carriera. Poco dopo aver passato la boa dei quaranta, LUCA ARGENTERO accantona la giacca di pelle e sogna una famiglia
IIl sorriso di Luca Argentero non lascia scampo. E non si spegne neanche mentre posa per questo shooting: siamo in una bollente Verona e lui indossa maglioni di cashmere. Ci incontriamo dopo la sfilata di Falconeri, marchio di maglieria di cui è ambassador. «Pensare che sono noioso in fatto di look, non amo sperimentare. Mi piacciono le cose eleganti e semplici che ti fanno sentire a posto in ogni situazione, continuo a seguire quello che mi hanno insegnato mio padre e mio nonno». Da quando però nella sua vita è arrivata Cristina Marino, attrice di tredici anni più giovane a cui è legato da qualche anno, qualcosa è cambiato: «Lei per la moda ha una vera passione e mi costringe a buttare delle cose e a comprarne di nuove, io mi lascio consigliare, mi fido. Per esempio sono sempre stato un tipo da infradito e lei mi ha convertito con convinzione alle espadrilles. Adesso le altre non riuscirei più a metterle, le ho cestinate. Porto meno anche la giacca di pelle, non la vedo più addosso a un quarantenne». Questa parola, quarantenne, ricorrerà spesso nel corso dell’intervista, ma Luca non si dice spaventato dal tempo che passa, anzi: «Sono solo più consapevole del fatto che corre veloce, ma questo non è che uno stimolo a non sprecarlo, cerco di rendere le mie giornate interessanti. Con questo lavoro inizi a girare un film che magari dura due mesi e quando finisci non ti capaciti di come possano essere volati così in fretta. In un anno sei coinvolto in due o tre progetti e arrivi da un gennaio all’altro vivendo ogni giornata diversa dalla precedente. Un giorno apri gli occhi e scopri che sono passati quindici anni, ma sono molto soddisfatto di quello che ho fatto in questa fase della vita. A dire il vero, spero di cambiare ancora, che ci siano almeno altre due o tre fasi dopo questa». Progetti che si allontanano da cinema e tv, almeno idealmente: «Vorrei completare una volta il giro del mondo non mi manca moltissimo e scrivere un libro. E poi sono un quarantenne che non ha figli, quindi immagino che un giorno la paternità sia la quadratura finale del cerchio. Una delle poche esperienze che ancora mi rimangono da vivere, considerando il fatto che mi sembra di aver vissuto tre vite. Mi manca avere un po’ di centralità, qualche abitudine, passo gran parte dell’anno con la borsa fatta. In futuro vorrei poter fare cose banali come andare il lunedì a giocare a tennis con gli amici». Di certo Argentero fermo c’è stato poco, anche ultimamente. A metà novembre uscirà nelle sale Cosa fai a Capodanno?, commedia corale diretta da Filippo Bologna, uno degli sceneggiatori di Perfetti sconosciuti, mentre ha da pochissimo finito le riprese di Copperman, di Eros Puglielli. «È una fiaba molto delicata dove interpreto un personaggio che è la cosa più lontana dalla cosiddetta comfort zone che abbia mai sperimentato. È stata una bellissima avventura e forse sono ancora troppo caldo di ricordi per averla veramente elaborata, posso solo dire che ho realizzato un mio sogno, quello di interpretare un supereroe. Quello che intendevo io era il classico personaggio della cinematografia contemporanea, con delle capacità come volare o essere invisibile. Copperman non ha dei reali superpoteri, ma è talmente convinto di averli che alla fine li ha».
«Cristina mi costringe a buttare degli abiti e a comprarne di nuovi. Io mi lascio consigliare, mi fido»