Fatta apposta per me
Quelle di ultima generazione hanno «l’anima» in ceramica, strutture in carbonio ultra-light e forme ergonomiche. Tutte rispettano i capelli, ma ogni spazzola ha un compito preciso: insieme ad hair stylist e tricologi, scegliamo quella giusta, evitando i f
AAttinge a un immaginario romantico d’altri tempi e Degas lo ha reso immortale attraverso la pittura: il gesto dello spazzolarsi i capelli, languido e automatico, è il rituale della buonanotte e del risveglio. Cento colpi di spazzola dicevano le nonne. Troppi secondo i tricologi. «Spazzolare a lungo i capelli è dannoso, soprattutto se bagnati. È sufficiente sciogliere i nodi presenti sulle lunghezze e rimuovere i capelli caduti spontaneamente. Chi li ha corti, invece, non dovrebbe nemmeno spazzolarli», dice Bianca Maria Piraccini, dermatologa, tricologa e professoressa associata all’Università di Bologna. «Bisogna anche fare attenzione ai materiali con cui sono fatti pettini e spazzole: mentre i primi possono avere denti di legno o di plastica, le seconde sono da preferire con setole di nylon o di cinghiale, delicatissime, adatte anche ai bambini». Gli hair stylist confermano tutto e precisano: «Con i capelli umidi bisogna sempre usare un pettine a denti larghi preferibilmente in carbonio, materiale antistatico, oppure una spazzola quadrata di
ultima generazione, come la ghd Paddle Brush, che ha una superficie ampia e setole flessibili per liberarsi dall’acqua in eccesso dopo il lavaggio e facilitare così la piega», spiega Igor Rago, direttore artistico e ambassador di ghd Italia.
Basta un gesto
Sulle passerelle la cotonatura anni Sessanta è tornata prepotentemente di moda, a tutto vantaggio dei temperamenti leonini, ma a discapito della salute del capello. «Dobbiamo immaginare la cuticola esterna dei capelli come un tetto di tegole sovrapposte», dice Paolo Rossi della Aldo Coppola Agency. «Se li pettiniamo dalla radice alla punta, le cuticole si compatteranno riflettendo la luce, mentre se li cotoniamo facendo il movimento al contrario solleveremo le “tegole”, rendendo i capelli sì voluminosi, ma comunque opachi. Per le nostre spazzole ci siamo ispirati alla storica Mason Pearson con setole alternate, affiancando sia nylon e cinghiale, sia lunghezze diverse. Quelle alte districano i fusti, mentre le basse li lucidano senza appiattire la piega. Con la stessa spazzola si può fare anche una cotonatura moderna, decisamente più morbida, che crea volume, ma senza rovinare il capello», conclude Rossi.
Tra calore e leggerezza
Di teste sotto il casco, incorniciate con bigodini, se ne vedono ormai poche. E non perché la moda dei capelli ricci sia tramontata, ma perché l’onda plastica del bigodino è stata superata da quella più estemporanea e personalizzata offerta dalle spazzole nuove, che recentemente hanno subito un relookage: «Oltre alle cilindriche in metallo esistono quelle in ceramica che offrono pieghe altrettanto impeccabili, ma senza surriscaldamenti vari. Sono diventate più leggere e maneggevoli, grazie a manici ergonomici e antiscivolo. Una rivoluzione che ha notevolmente velocizzato i tempi di asciugatura e che ci permette di personalizzare il risultato», spiega Francesca Prisco, hair stylist Goldwell. «Ma una buona piega non è solo merito della spazzola. Bisogna servirsi di prodotti prestyling che proteggono dallo shock termico e che “imprimono” nuovo movimento al fusto, come lo spray multitasking Kerasilk Blow Dry Spray di Goldwell». Con un partner in crime cosmetico, il nuovo esercito di spazzole potrebbe rottamare casco e bigodini con un colpo. Solo uno.