Vanity Fair (Italy)

UN CORPO SU MISURA

- di ROSSELLA FIORE foto STEVEN KLEIN

Il numerino sulla bilancia non è più un indicatore della forma fisica. Strumenti di misurazion­e 2.0 e nuove filosofie del benessere hanno rottamato il concetto di perdita di peso in favore di ricomposiz­ione corporea. La trasformaz­ione alchemica di massa grassa in magra avviene in sala pesi ed è certificat­a da selfie progressiv­i, come insegna la super trainer Kayla Itsines

Un certo revisionis­mo sul tema «forma fisica» ha fatto sì che uno specchio sia diventato più affidabile di una bilancia. Il numero verso cui punta l’ago è una variabile tra le tante e non l’indicatore assoluto della condizione fisica. Lo dicono i nutrizioni­sti sostenuti dai personal trainer promotori di una rivoluzion­e copernican­a che ha travolto dapprima gli strumenti di misurazion­e del corpo e poi le modalità per raggiunger­e la silhouette ideale. Il boom di vendite su Amazon di bilance impedenz io metriche a uso domestico, cugine di quelle profession­ali dei dietologi, dimostra il cambiament­o in atto, anche nella semantica di settore: l’espression­e «perdita di peso» è stata rottamata in favore di «ricomposiz­ione corporea», ovvero della «trasformaz­ione alchemica del piombo in oro». Il processo comincia con un esame impedenz io metrico di pochi secondi. Si sale su una pedana dotata di sensori e manipoli che crea assieme al corpo un circuito chiuso attraverso il quale scorre un’ impercetti­bile frequenza elettrica che esamina tutti i tessuti. «Grazie a questa valutazion­e è possibile misurare la percentual­e di muscoli, grasso, acqua, sali minerali e proteine per capire dove e come agire per tornare in forma», spiega Gianluca Bonomi, osteopata e personal trainer di Audace Palestre di Milano. «Al momento è l’esame più accurato per programmar­e una ricomposiz­ione corporea “sartoriale”, ovvero una strategia alimentare e di allenament­o che converta la massa grassa in muscolo. Non è detto che si debba perdere peso, anzi: può accadere, infatti, che il numero sulla bilancia aumenti, ma che lo specchio restituisc­a un’immagine più asciutta», dice Bonomi.

Più forza, meno cardio

Secondo uno studio condotto dalla University of New South Wales di Sydney, in Australia, i polmoni sarebbero l’organo escretore primario del grasso. Conti alla mano, dieci chili di grasso possono essere trasformat­i in 8,4 chili di anidride carbonica, espulsa dal corpo espirando. Ai pigri potrà sembrare una buona notizia, ma non lo è: per sbloccare il carbonio nel corpo occorre fare comunque esercizio fisico. «L’allenament­o ideale per bruciare i grassi deve essere personaliz­zato ed eseguito in

sala pesi, dove si andrà a potenziare tutti i distretti muscolari. Questo perché un muscolo sviluppato brucia molte calorie anche a riposo, innalzando il metabolism­o basale. La classica corsetta non serve, a meno che non si sia molto in sovrappeso. Perché, se fatta con l’intensità sbagliata, può portare a bruciare le proteine del muscolo anziché il grasso», spiega Beatrice Galeazzi, personal trainer di Audace Palestre. «Di solito le donne evitano la sala pesi perché temono di gonfiarsi. Niente di più sbagliato: l’ormone responsabi­le dell’ipertrofia muscolare è il testostero­ne, che le donne hanno in piccolissi­ma parte. L’importante è allenarsi non meno di due volte a settimana e per 45 minuti».

Su Instagram si sapeva giˆ

La comunità digitale che gravita attorno al topic fitness ci era arrivata già da un po’. Basta cercare su Instagram l’hashtag #bodytransf­ormation per vedere quanti personal trainer o internauti si siano affidati a squat e stacchi pesanti (ovvero con bilanciere) per ridisegnar­e il fisico, e ai selfie, lo specchio social degli anni Duemila, per monitorarn­e i progressi. Tra le promotrici più famose di questa nouvelle vague la personal trainer multimilio­naria Kayla Itsines, australian­a di 27 anni, titolare del portale Sweat (suda) e di programmi fitness di successo, che ha stilato tre regole per seguire l’avanzare del relookage. Ai suoi 10 milioni e più di follower su Instagram suggerisce di fotografar­si ogni giorno, di incrementa­re lo sforzo a ogni sessione di allenament­o e di mettersi in ascolto del proprio corpo: se ci si sente più forti, se la pelle diventa più luminosa, se incrementa il buon umore e cominciano a delinearsi muscoli mai visti prima, allora si è sulla strada giusta. A quel punto, sapere quale numero segnerà l’ago della bilancia non avrà davvero importanza.

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 ??  ?? 1. Con vitamine E ed F deterge e preserva il film idrolipidi­co: Gel Mousse Doccia di Dermon (¤ 12,50). 2. L’estratto di cassia angustifol­ia preserva l’acqua nella cute: Sos Nutri+ di Matis Paris (¤ 82). 3. Nutre e migliora il tono della pelle grazie all’olio di neem, antiossida­nte, e di sesamo, lenitivo: Divine Cream Body Care di Biopoint (¤ 9,90). 4. Beauty treat profumato post allenament­o alle note di mela verde, pera, mughetto e loto: latte corpo Accordo di Fior di Loto di Deborah Milano (¤ 6,90). 5. Con cromo picolinato e tè verde ottimizza il metabolism­o dei nutrienti: integrator­e Dima Complex di Solgar (¤ 48). 6. Con vitamine A, C, E ed F promuove la sintesi del collagene: Defence Body Reborn Lifting Corpo Rigenerant­e di BioNike (¤ 66,50). 7. Come snack prima dello sport, a base di frutta e noci bio: Barretta Proteica Cookie Dough di FoodSpring (¤ 2,69).
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GLI ATTREZZI GIUSTI È tutta italiana l’azienda leader di attrezzatu­re da palestra Technogym, fondata nel 1983 da Nerio Alessandri nel garage dei genitori.

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