Fuori dal ghetto
Come il suo personaggio in Widows, MICHELLE RODRIGUEZ viene da un ambiente difficile. E ha trovato un modo per sopravvivere
Rude, arruffata, piena di anelli, scarpe argentate col pelo e occhialini tondi alla John Lennon. Michelle Rodriguez è l’incarnazione dell’attrice-rockstar. L’ho incontrata a Chicago, sul set di Widows - Eredità criminale, il nuovo film di Steve McQueen nelle sale italiane dal 15 novembre, storia di quattro donne che hanno un debito lasciato loro dalle attività criminali dei mariti morti. Di Michelle Rodriguez, che interpreta una della vedove, colpisce la forza. «Quello che mi ha sempre dato fastidio è accontentarsi», spiega l’attrice mentre si agita sulla sedia. «L’idea di fare una scelta perché te lo impone la religione oppure tua madre. Io con la mia non ci parlo più. Fino a qualche tempo fa avrei mandato tutti a quel paese». Contro il sistema, sempre e comunque, soprattutto «in questa società patriarcale». «Le donne hanno passato gli ultimi cinquemila anni a litigare per gli uomini, per accaparrarsi quelli più potenti», dice. «Non ne faccio una colpa alle donne, ma abbiamo perso il senso del femminismo, perché per essere ascoltate le donne si trovano a doversi comportare come gli uomini, negli affari, in politica, ed è triste vedere una donna che si trasforma così». È successo anche a lei: «Sono dovuta diventare un maschiaccio per sopravvivere nel ghetto, ho dovuto fare di tutto per non accendere l’ormone ai ragazzi e finire incinta». Proprio come è accaduto al suo personaggio, Linda. «Sarei potuta finire come lei se non fossi diventata quello che sono. Probabilmente avrei fatto un figlio molto giovane, mi sarei sistemata. Volevo sapere cosa si provasse a fare quella vita che non mi piaceva, fatta per le persone deboli, come mia madre». È un fiume in piena. «Ho sempre odiato le regole, sono sempre stata una ribelle. Poi però cresci e vedi tutto da un’altra prospettiva. E così ora finalmente mi siedo, mi fermo e capisco l’importanza della forza interiore, che aveva anche mia madre. Si prendeva cura dei suoi figli arrabattandosi tra un lavoro e l’altro, da sola. È pesante, non è per nulla facile e ora la rispetto, anche se non sono ancora riuscita a farci pace».