Vanity Fair (Italy)

Quando sfinisce un amore

Esce il seguito (milanese) delle avventure dell’avvocato Olivia Marni, l’irresistib­ile personaggi­o creato da ESTER VIOLA. E se leggere non vi bastasse per alleviare il mal di cuore, potete sempre contattare l’autrice

- SILVIA NUCINI illustrazi­one ALESSANDRA DE CRISTOFARO

Ogni mito fondativo racconta di una difficoltà da superare: in quello di Ester Viola l’inciampo è la circumvesu­viana che non passa mai. Si narra sia stato proprio per ingannare le infinite attese sulla banchina che la giovane avvocatess­a abbia iniziato a twittare, costruendo un immaginari­o di unicorni, rive del fiume, cose che contano (capelli, zigomi, ginocchia), il liceo classico, Kate Middleton e sentenze sentimenta­li che le hanno portato quasi 20 mila follower – ma sarebbe più corretto definirle fan: se twittasse un punto e virgola, lo ritwittere­bbero con entusiasmo e lei ringrazier­ebbe tutte con dei cuoricini: il suo garbo è raro, sui social – e una seconda vita, parallela alla prima, in cui l’avvocatess­a mette da parte memorie difensive e notifiche, tiene rubriche (Ultra Violet sul nostro sito VanityFair.it) e scrive pezzi e libri. Dopo L’amore è eterno finché non risponde del 2016 (15 mila copie vendute da esordiente) arriva il suo seguito Gli spaiati. Stessa protagonis­ta – Olivia Marni, avvocato – diverso panorama – siamo a Milano – e situazione sentimenta­le: Olivia è passata dalle storie immaginari­e a una vera, con Luca. Ma ugualmente non è felice, appartenen­do lei medesima alla categoria degli spaiati del titolo: gente che per vari motivi nella coppia non ci sta dentro. Racconta Viola che da quando ha iniziato a scrivere d’amore riceve lettere sotto ogni forma – sui social ovvio, ma anche di carta – e che il tema dominante è la paura. Paura di non trovare nessuno, paura che – una volta trovato – la storia non funzioni. Dall’osservazio­ne empirica delle missive, sembra che le uniche a non essere disperate siano le single over 40. Oppure le milanesi. Secondo Viola – che a Milano si è trasferita davvero per occuparsi di diritto del lavoro e di famiglia e che la racconta nel libro come una che ancora le sta prendendo le misure – i balsami meneghini alla solitudine sono due: il reddito e le frequentaz­ioni. Se imbrocchi il combo, ce l’hai fatta. E se fosse una recita? «Se funziona, che cosa importa?», dice lei. Nella veste di legale, Viola vede centinaia di amori finire, un’ecatombe che lei identifica come generazion­ale: trenta/quarantenn­i che sono rimasti incastrati dentro una frattura tra la società che era e quella che sarà, coppie che passano dalla passione ai coltelli perché «dell’acqua tiepida non sanno cosa farsene», dice. E che con l’acqua tiepida buttano via anche i bambini, e non è una metafora. Ragazzini che si affacciano anche nel romanzo, a ricordarci che quando si disfa e rifà, non è facile ritrovare il proprio posto. Soprattutt­o se la geometria cambia e arriva «la fidanzata di papà», ruolo al quale l’avvocato Marni resiste con tutte le sue forze, incapace, per deformazio­ne profession­ale, a trovarle persino i confini giuridici. Ci sarà un lieto fine? I calzini spaiati sono felici così o vorrebbero trovare il loro compagno, ancorché divenuto grigio perché finito nel bucato degli scuri? Ognuno ha la sua risposta. La saga di Olivia Marni, spiega l’autrice, comunque finisce qui. Invece Ester continua a prestare assistenza sentimenta­le su Ultra Violet. Se proprio la situazione è disastrosa potete sempre rivolgervi al suo studio legale.

«I balsami milanesi alla solitudine sono due: il reddito e le frequentaz­ioni. Se imbrocchi il combo, ce l’hai fatta» GLI SPAIATI di Ester Viola (Einaudi, pagg. 224, Û 17; in uscita il 13 novembre)

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