Pronti a farvi un regalo?
Amazon Echo o Google Home, questo è il dilemma. Con l’arrivo anche in Italia dell’assistente digitale di Amazon la guerra degli smart speaker si apre ufficialmente anche nel nostro Paese (per ora, il terzo possibile sfidante, l’HomePod di Apple, manca all’appello). Sia con il nuovo arrivato che con l’apparecchio di Google, disponibile da qualche mese, si possono ascoltare musica e notiziari, impostare sveglie e promemoria, controllare luci e altri dispositivi intelligenti della casa. Una cosa che però non fanno è proprio rispondere al vostro dubbio più pressante: quale conviene comprare di più?
Cosa sanno fare?
Il sistema operativo degli apparecchi di Amazon è Alexa. Per farle svolgere al meglio la sua funzione di «maggiordomo virtuale» è possibile dotarla di «skills», ovvero di «app». In questo modo, possiamo per esempio chiederle di farci ascoltare Spotify o stazioni radio in qualsiasi lingua, di aiutarci a cucinare o a meditare, di farci addormentare al suono dei grilli o delle onde sulla spiaggia. Come nel caso di Alexa, lo speaker rappresenta essenzialmente il corpo e la voce di Google Assistant, le cui funzionalità sono simili a quelle del sistema di Amazon. Dove Google vince è però nella stretta integrazione con gli apparecchi Android (e in misura più limitata con quelli della Apple): basta un comando vocale per trasferire sul proprio smartphone o tablet qualunque ricerca o informazione.
Quanto costano?
Dipende. I tre modelli Echo Dot, Echo ed Echo Plus, la cui differenza principale sta nella loro potenza audio, costano rispettivamente 59,99 euro, 99,99 euro e 149,99 euro. Ma Amazon mira a invadere le nostre case con più apparecchi in varie stanze: come per esempio l’Echo Spot (129,99 euro), che si presenta come una sveglia ma fa anche videochiamate. Lo smart speaker di Google in Italia è disponibile in due versioni: Google Home, a 149 euro, e la versione Mini, a 59 (che, per Natale, sarà anche in versione rosso corallo). Altri due modelli, Google Home Max, che ha una cassa più grande e una presa usb, e Google Home Hub, con touchscreen, sono disponibili negli Stati Uniti ma non sono ancora arrivati da noi.
Ma come si sentono?
A qualità audio, la gamma di Amazon offre sicuramente più opzioni, incluso l’Echo Sub, un impianto dotato di due casse e subwoofer con bassi super-potenti. Anche il modello più a buon mercato, l’Echo Dot, può però rendere «smart» qualunque sistema audio con un semplice cavo o tramite collegamento bluetooth. Google Home e ancor più la sua versione Mini, per garantire maggiori prestazioni, devono essere accoppiati a un impianto audio di qualità superiore tramite bluetooth. Manca, invece, l’uscita per il jack audio da 3,5 millimetri: per ascoltare la musica in cuffia, quindi.
Qual è il migliore?
A volte conversare con Alexa è un po’ come conversare con il proprio partner: può capitare che non ci si capisca e si perda la pazienza, ma non si divorzia. Tutt’altro: i pro sono molti più dei contro, e l’estesissima gamma di prodotti rendono lo smart speaker di Amazon capace di soddisfare ogni desiderio e necessità. O quasi. Google Home, non c’è dubbio, è un assistente molto intelligente. Appena tirato fuori dalla scatola, è pronto a rispondere a qualunque quesito con una facilità che Alexa non ha. Viceversa, lascia un po’ a desiderare sul fronte delle app supportate. Il migliore tra i due? Non c’è: qualunque scelta facciate, difficilmente ve ne pentirete.