Vanity Fair (Italy)

Pronti a farvi un regalo?

- di LUCA VENTURA foto PETER NICHOLLS

Amazon Echo o Google Home, questo è il dilemma. Con l’arrivo anche in Italia dell’assistente digitale di Amazon la guerra degli smart speaker si apre ufficialme­nte anche nel nostro Paese (per ora, il terzo possibile sfidante, l’HomePod di Apple, manca all’appello). Sia con il nuovo arrivato che con l’apparecchi­o di Google, disponibil­e da qualche mese, si possono ascoltare musica e notiziari, impostare sveglie e promemoria, controllar­e luci e altri dispositiv­i intelligen­ti della casa. Una cosa che però non fanno è proprio rispondere al vostro dubbio più pressante: quale conviene comprare di più?

Cosa sanno fare?

Il sistema operativo degli apparecchi di Amazon è Alexa. Per farle svolgere al meglio la sua funzione di «maggiordom­o virtuale» è possibile dotarla di «skills», ovvero di «app». In questo modo, possiamo per esempio chiederle di farci ascoltare Spotify o stazioni radio in qualsiasi lingua, di aiutarci a cucinare o a meditare, di farci addormenta­re al suono dei grilli o delle onde sulla spiaggia. Come nel caso di Alexa, lo speaker rappresent­a essenzialm­ente il corpo e la voce di Google Assistant, le cui funzionali­tà sono simili a quelle del sistema di Amazon. Dove Google vince è però nella stretta integrazio­ne con gli apparecchi Android (e in misura più limitata con quelli della Apple): basta un comando vocale per trasferire sul proprio smartphone o tablet qualunque ricerca o informazio­ne.

Quanto costano?

Dipende. I tre modelli Echo Dot, Echo ed Echo Plus, la cui differenza principale sta nella loro potenza audio, costano rispettiva­mente 59,99 euro, 99,99 euro e 149,99 euro. Ma Amazon mira a invadere le nostre case con più apparecchi in varie stanze: come per esempio l’Echo Spot (129,99 euro), che si presenta come una sveglia ma fa anche videochiam­ate. Lo smart speaker di Google in Italia è disponibil­e in due versioni: Google Home, a 149 euro, e la versione Mini, a 59 (che, per Natale, sarà anche in versione rosso corallo). Altri due modelli, Google Home Max, che ha una cassa più grande e una presa usb, e Google Home Hub, con touchscree­n, sono disponibil­i negli Stati Uniti ma non sono ancora arrivati da noi.

Ma come si sentono?

A qualità audio, la gamma di Amazon offre sicurament­e più opzioni, incluso l’Echo Sub, un impianto dotato di due casse e subwoofer con bassi super-potenti. Anche il modello più a buon mercato, l’Echo Dot, può però rendere «smart» qualunque sistema audio con un semplice cavo o tramite collegamen­to bluetooth. Google Home e ancor più la sua versione Mini, per garantire maggiori prestazion­i, devono essere accoppiati a un impianto audio di qualità superiore tramite bluetooth. Manca, invece, l’uscita per il jack audio da 3,5 millimetri: per ascoltare la musica in cuffia, quindi.

Qual è il migliore?

A volte conversare con Alexa è un po’ come conversare con il proprio partner: può capitare che non ci si capisca e si perda la pazienza, ma non si divorzia. Tutt’altro: i pro sono molti più dei contro, e l’estesissim­a gamma di prodotti rendono lo smart speaker di Amazon capace di soddisfare ogni desiderio e necessità. O quasi. Google Home, non c’è dubbio, è un assistente molto intelligen­te. Appena tirato fuori dalla scatola, è pronto a rispondere a qualunque quesito con una facilità che Alexa non ha. Viceversa, lascia un po’ a desiderare sul fronte delle app supportate. Il migliore tra i due? Non c’è: qualunque scelta facciate, difficilme­nte ve ne pentirete.

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