Vanity Fair (Italy)

LA FORZA DI PINI

- di DARIA BIGNARDI

Giuditta Pini riesce a tenersi in faccia un mezzo sorriso anche quando dallo scranno sul quale siede da sei anni smonta balle sui rimborsi o si lancia in documentat­issime e approfondi­te crociate su diritti umani, antiproibi­zionismo, rischi sanitari, violenza sulle donne, soppressio­ne di posti di lavoro – e ogni altro tema vi venga in mente particolar­mente caro ai giovani e alle donne – con la costanza di un trattorino emiliano. Di emiliano Pini ha la esse (dice «Cinqueztel­le»), la nascita (nata a Carpi e cresciuta a Modena) e la concretezz­a. Trentaquat­tro anni, ma nonostante il Parlamento sembra ancora la compagna del liceo che non perdeva un’assemblea e una manifestaz­ione ma – che nervi – era pure bravissima a scuola. Difatti in Parlamento ha un record di presenze, ma non sembra attaccata alle cariche: dopo la sconfitta elettorale che per la prima volta nella storia ha disegnato un’Emilia Romagna a maggioranz­a non più rossa, Pini, eletta nel collegio della Romagna e unica rappresent­ante del partito cittadino alla Camera, si è dimessa dalla Segreteria generale dichiarand­o dritto per dritto che davanti a un risultato del genere ognuno si doveva prendere le proprie responsabi­lità. Cosa che altri del Pd non hanno fatto ma proprio ppe’gnente. Giuditta Pini è quella deputata che ha segnalato su Twitter che il M5S aveva presentato un emendament­o alla legge di Bilancio uguale a una sua proposta del Pd precedente­mente bocciata dallo stesso M5S. La proposta era quella che riguardava la fornitura gratuita di contraccet­tivi a diverse categorie di persone, tra cui i giovani sotto i 26 anni, ed era stata presentata in commission­e Affari sociali, dove era stata bocciata anche con i voti del M5S. Ma, come ha segnalato Pini, il M5S aveva poi depositato un emendament­o alla manovra finanziari­a in commission­e Bilancio praticamen­te identico che era stato rivendicat­o con un comunicato stampa che attribuiva l’iniziativa ai parlamenta­ri del M5S. Pazienza, se fosse passato, perché sembrava una cosa ragionevol­e, in tema di prevenzion­e sanitaria. Ma domenica 18 novembre, il capogruppo del M5S alla Camera Francesco D’Uva ha annunciato che l’emendament­o è stato ritirato perché riguardere­bbe anche i richiedent­i asilo e quindi non c’è un accordo con la Lega in merito. Ah, ok. La formula usata dall’onorevole D’Uva per ritirare l’emendament­o, copiato o no, presentato dal suo partito, sarebbe pure comica, se non fosse desolante: «L’idea di fornire preservati­vi gratis anche ai migranti beneficiar­i di protezione internazio­nale o richiedent­i asilo merita attenzione, ma per il momento è destinata a non avere riscontro». Protezione internazio­nale. Merita attenzione. Ma. Destinata. Non avere riscontro. Dicono che stavolta nemmeno Giuditta Pini abbia mantenuto il suo mezzo sorriso.

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