Finestre accese a Roma
Camere d’autore, galleria d’arte, menu con vista. Tra i fasti imperiali, Alda Fendi ha aperto la sua Fondazione Esperimenti, quartier generale di cultura e gusto. Ambizioso: ha chiamato l’Hermitage e Jean Nouvel
Rhinoceros è il nome della nuova galleria d’arte della Fondazione Alda Fendi - Esperimenti. Non solo. È il nuovo indirizzo di design per soggiornare a Roma, ed è anche un ristorante, su una delle terrazze più panoramiche che si possano immaginare, con un caviar cafè e vista sulle vestigia imperiali del Foro Boario. Di fianco all’Arco di Giano, Alda Fendi ha acquisito (per la durata di cinque generazioni) due fatiscenti palazzine attigue, e ha affidato nientemeno che a Jean Nouvel la trasformazione da abitazioni popolari a quartiere dell’arte. Voleva qualcosa di simile ai passage parigini di metà Ottocento, ritrovi pubblici ma riparati dove si poteva passeggiare, bere un caffè, pranzare. «Rhinoceros è uno spazio aperto», spiega la signora Fendi. «Chiunque può entrare, guardare una mostra e partecipare a una performance, senza pagare il biglietto». Gli eventi del programma artistico sono fitti e gratuiti, comprese le mostre organizzate con l’Hermitage di San Pietroburgo che per la prima volta presta i suoi capolavori a una fondazione privata, come L’Adolescente di Michelangelo che si potrà vedere dal 14 dicembre. «Volevo creare uno spazio culturale innovativo e internazionale da regalare alla mia città». Ed è stato un dono generoso, costato 8 anni di lavori e un immenso investimento. Come fa notare l’architetto Nouvel, che recentemente ha firmato il grandioso Louvre di Abu Dhabi, l’attualità del progetto Rhinoceros non sta solo nei materiali hi-tech, nell’ingegno delle soluzioni e nell’estetica colta. «Quando una costruzione cambia uso, bisogna modificare il modo di abitarla. È un gesto simbolico di evoluzione della città, che dimostra così di sapere a che punto della sua storia si trova. Rhinoceros valorizza l’area archeologica del Foro, soffiando l’aria del presente e portando vita a una zona un po’ trascurata con il viavai degli appassionati d’arte contemporanea, dei clienti del ristorante Caviar Kaspia all’ultimo piano e degli ospiti delle 24 residenze gestite da The Rooms of Rome (theroomsofrome.com), magari turisti di pochi giorni, magari artisti in cerca di ispirazione.
«Volevo un faro in pieno centro. È uno spazio aperto, chiunque può entrare e partecipare»