Vanity Fair (Italy)

Leggere le mani

- di ROSSELLA FIORE

Insieme con il viso, le mani sono la parte più esposta del corpo. E, come lui, comunicano. In particolar­e quelle degli italiani, la cui gestualità costituisc­e un vero e proprio metalingua­ggio, come non smettono di ricordarci all’estero. Descrivono mondi. E anche di più: parlano di noi prima di noi. Affusolate, nervose, morbide, callose, grandi, minute, curate o meno, rivelano il nostro stile di vita, l’attenzione con cui le trattiamo e, non da ultimo, sono la cartina di tornasole del tempo che passa. È difficile ringiovani­rle, ma la chirurgia estetica qualcosa può fare: «Al momento, esiste un trattament­o efficace e duraturo: si chiama Lipogems», spiega Valeria Colombo, chirurgo maxillo facciale e medico estetico di Image Medical Spa di Milano. «È considerat­o un intervento rispetto alle più semplici punturine di acido ialuronico, perché prevede il prelevamen­to di tessuto adiposo. Quest’ultimo viene filtrato e lavorato con uno speciale macchinari­o e iniettato nelle mani. Il grasso diventa praticamen­te un filler naturale che riempie i tessuti e stimola la produzione di collagene». Alla cosmetica, invece, il compito di idratarle e proteggerl­e con soin a base di fitoattivi, cere antifreddo e note profumate. Perché sì, nel gesticolar­e, le mani diventano anche diffusori d’ambiente.

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