Vanity Fair (Italy)

IN 5 DOMANDE

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1 Com’è arrivata a Miss Italia?

«Una talent scout mi ha notata a una sfilata locale. Quando ho vinto la fascia a Miss Italia, mi sono chiusa in bagno a piangere: sapevo che gli impegni con lo sponsor sarebbero stati tanti ed ero terrorizza­ta all’idea di diplomarmi al Cepu o cose simili. Partivo tutti i weekend e studiavo negli aeroporti: alla fine, sono riuscita a laurearmi in Lingue, a Firenze».

2 Perché cita così spesso sua madre?

«È il mio punto di riferiment­o. Si era iscritta a Medicina ma ha lasciato per crescermi. Insieme abbiamo passato mesi in Germania, ad Aquisgrana, dove lavorava in un ristorante italiano. Poi è diventata infermiera, m’ha convinta a studiare teatro. Papà, invece, non l’ho mai cercato».

3 Com’era la sua vita di casting?

«M’importava relativame­nte. Mi presentavo in condizioni tremende. Mi proposero Paperissim­a ma di fare la “paperina” non ne avevo intenzione. E per rispolvera­re le lingue, mi sono messa a fare la receptioni­st in un hotel di Roma».

4 Chi l’ha fatta debuttare in tv?

«Carlo Conti con L’eredità: il ruolo delle “professore­sse” mi pareva più dignitoso. L’ho fatto solo per due anni. Volevo recitare e non ho più accettato un provino per la tv, e infatti sono arrivati i film con Salemme e Sperandeo, e le parti da protagonis­ta in Don Matteo e Un medico in famiglia».

5 Che tipo di attrice è?

«Naturale, minimalist­a. Cerco di mettere tutto nello sguardo, con pochissimi gesti».

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