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«Essere selvaggi significa avere il controllo completo dei propri sentimenti e delle scelte che si fanno» Rihanna
Canzoni di platino, film di successo, un fresco impero di moda e bellezza. La rockstar di Barbados ha una sola priorità: il lavoro. Anche se, a trent’anni, un’idea nuova si affaccia: dedicarsi a se stessa
AA Parigi è una serata di nebbia, e Rihanna ha appena terminato un incontro con il suo commercialista nella suite sull’attico del Four Seasons Hotel. A quest’ora, le luci della Tour Eiffel sono spente già da tempo. Robyn «Rihanna» Fenty è una creatura della notte. I picchi di creatività spesso li ha dopo la mezzanotte, un ritmo che ha acquisito presto nel corso della sua carriera musicale. Nell’ambiente buio e insonorizzato di uno studio di registrazione, il tempo è elastico. Dopo il nostro incontro, avrà ancora una valanga di email cui rispondere, ma al momento ha una questione più urgente da affrontare: ha deciso che è arrivata l’ora di risolvere la mia vita sentimentale. «Mi sta dicendo che è su una app di incontri? Non ha l’aspetto di una che rimedia gli appuntamenti galanti online», mi dice mentre i suoi occhi a mandorla verdi danno una sbirciata al mio iPhone. «Venga qui e mi spieghi come si fa questa cosa dello swipe». Avvolta in un comodo accappatoio dell’hotel, ai piedi ha un paio di pantofole Fenty Puma, Rihanna è affascinante con i capelli spettinati in onde sciolte e la pelle luminosa. Allo stesso tempo, ha il modo di fare di una vecchia amica. Come dice Sandra Bullock, che ha recitato con lei in OceanÕs 8, «quando sei con Rihanna sei combattuta tra il restare affascinata dalla sua celebrità e il sentirti immediatamente a tuo agio. E poi, quando la sua luce si posa su di te, ti fa sentire una favola!». Scorriamo insieme sul telefonino alcuni profili maschili: «Questo è troppo carino, se sei carino devi avere almeno qualche ruga», dice valutando il classico modello
a torso nudo su una tavola da surf. «Ecco, questo è quello giusto!», e mi indica un uomo un po’ trasandato ma piacente. «Ha l’aria intelligente, è inglese, e niente pelata». Questo però è un gioco. Sulla sua vera vita privata Rihanna è invece riservata, anche se tempo fa ammetteva: «Prima mi sentivo in colpa ogni volta che dedicavo tempo alla mia vita privata, ma è anche vero che non avevo mai conosciuto nessuno per cui valesse la pena farlo». Quelli però erano ancora i tempi della storia con il miliardario saudita Hassan Jameel, finita quest’estate. In ogni caso, compiuti i 30 anni, adesso lei è del tutto presa dalla ricerca di un equilibrio salutare tra lavoro e vita. «Anche mentalmente, solo stare lontana dal cellulare, vivere il momento, per me è stato un modo per crescere. Adesso, quando lavoro, lo faccio con tutta me stessa. Perché, prima che te ne accorgi, gli anni passano. Sono contenta di prendere tempo per dedicarmi a me. Sono felice».
Eppure, cambiare in modo così radicale il proprio stile di vita non è sempre facile, soprattutto se, come Rihanna, sei stata sotto i riflettori da quando eri adolescente. Adesso che non è solo il volto del suo marchio personale ma anche l’amministratore delegato di un impero globale di moda e prodotti di bellezza, è ancora più difficile. Da quando ha mollato il suo appartamento newyorkese ha tuttavia iniziato a prendersi più cura di se stessa: «Adesso che ho trent’anni quali sono le cose che dovrei fare? Dovrei preoccuparmi? Dovrei congelare gli ovuli? Cosa si fa a trent’anni?!», si interroga. Ma questo non significa che i suoi ritmi si stravolgano, e la rockstar si sta preparando ad affrontare uno dei periodi più produttivi della sua carriera. Quest’estate la si è vista in OceanÕs 8, dove interpreta una hacker con i dreadlock che le arrivano alla vita. Gary Ross, il regista del film, la ricorda come «una donna coraggiosamente autentica: se ne infischia di quello che la gente pensa di lei, è completamente concentrata sull’essere se stessa. Ha anche una grande determinazione, le interessa soprattutto il lavoro, e i problemi personali li lascia a casa». Nel frattempo, Rihanna ha lanciato Fenty Beauty in collaborazione con Kendo, la divisione del gruppo LVMH che fa da incubatore per nuovi marchi di cosmetici. Partendo con una gamma di fondotinta che coprono un intero spettro di tonalità di pelle (ci sono 40 diverse sfumature), la linea di cosmetici ha avuto un successo impressionante, raggiungendo i 100 milioni di dollari di vendite nei primi 40 giorni. All’inizio Rihanna è rimasta spiazzata dal risultato. È cresciuta guardando la madre che si truccava, per cui le è venuto spontaneo pensare a fondotinta per pelli più scure. «Da nera, non sarei stata in pace con me stessa se non lo avessi fatto», dice. «La cosa che non mi aspettavo è il modo in cui la gente si è commossa nel trovare la tonalità della propria carnagione sugli scaffali, non mi aspettavo che sarebbe stato un momento così rivoluzionario». Ha mantenuto lo stesso approccio con Savage X Fenty, la sua linea di lingerie, destinata direttamente al consumatore, che ha lanciato in partnership con il gigantesco negozio online TechStyle, offrendo una intera gamma di biancheria effetto nudo. In passato aveva dichiarato che il suo rimpianto più grande sull’abito trasparente Adam Selman indossato nel 2014 ai Cfda Fashion Awards è stato non mettersi un tanga di un bianco accecante, più che altro perché la biancheria effetto nudo che ha finito per indossare non corrispondeva alla sua tonalità di pelle: «Non era il mio nudo».
«NON AMO RICEVERE TROPPI COMPLIMENTI, NON MI PIACE ESSERE MESSA SOTTO I RIFLETTORI»