Zero sesso, siamo Incel
Non tutti i rappresentanti del genere maschile somigliano a quelli che compaiono qui. C’è una nuova, agguerrita categoria che, a un aspetto poco gradevole, unisce la rabbia verso le donne
Esito un istante prima di digitare le parole «per favore, datemi un voto». «Qualsiasi tipo di commento e consiglio sarà apprezzato», aggiungo con nervosismo. «Si apprezza la sincerità». Quindi, con una certa cautela, allego una mia foto ritratto deliberatamente poco definita che ho recuperato dal telefono – è uno scatto sfocato in bianco e nero che ha fatto mia figlia di otto anni. Premo con qualche incertezza il tasto «pubblica». Nemmeno tre minuti dopo, ecco che arriva il primo feedback: «Sei piuttosto nella media. Voto 5 su 10. Dovresti perdere qualche chilo». Va bene. Da quello che ho visto su questa bacheca poteva andarmi molto peggio. «All’incirca 2 su 10», mi scrive un altro poco dopo. Immagino che questo ragazzo sappia bene quel che dice, in fondo alla pagina del suo profilo vedo che nell’arco delle ultime 24 ore ha lasciato 75 commenti. Un terzo si rivela meno indulgente: «Perdi peso e vedi di mettere su muscoli, fatti crescere la barba per nascondere il tuo mento sfuggente e metti in conto un trapianto di capelli per coprire le tempie», mi consiglia. «O semplicemente marcisci. A essere sinceri non ha granché importanza considerando che hai 42 anni». Benvenuti su lookism.net, una delle tante diramazioni della comunità degli incel. Un gruppo che, a seconda dell’interlocutore con cui si ha a che fare, rappresenta o un focolaio di misoginia, rabbia e nichilismo in forma anonima, oppure un nutrito insieme di giovani sconsolati attaccati allo schermo del proprio pc.
Incel, per chi non lo sapesse, sono uomini che si identificano come «involontariamente celibi», convinti che il loro aspetto apparentemente abominevole impedisca di avere qualsiasi tipo di rapporto fisico con il sesso opposto. Una situazione con cui devono imparare a convivere. Tuttavia, la loro non è semplicemente un’angoscia adolescenziale ad alto tasso di vittimismo. Molti sono convinti che questo stato derivi da una sorta di cospirazione di genere, che cioè venga loro negato volutamente il diritto di fare sesso da un tipo di donna oppressiva e manipolatrice. Si credono gli ultimi perdenti, messi in disparte da un’economia di «ineguaglianza nella distribuzione sessuale». I loro rappresentanti variano da personaggi come Jordan Peterson, controverso psicologo che sostiene la teoria della «monogamia forzata», ad Alex George, il medico inglese del programma Love Island, sfortunato in amore. E sull’onda di movimenti quali il Time’s Up e il #MeToo, simili figure hanno trovato grande seguito. È interessante notare come gli uomini che su lookism.net appaiono più spavaldi tendano a diventare laconici e sfuggenti quando si riesce a contattarli, come ho scoperto investendo alcune settimane nel tentativo di coinvolgerli e capire il perché dei loro sentimenti. Parliamo di uomini depressi, solitari, spesso con tendenza suicida. Ma sono anche molto spesso arrabbiati, maligni, nevrotici e, occasionalmente, pronti a uccidere. Lo scorso aprile il venticinquenne canadese Alek Minassian si è messo alla guida di un furgone puntando un gruppo di pedoni a nord di Toronto e uccidendo dieci persone. Otto di loro erano donne. Pochi minuti prima aveva postato un messaggio su Facebook: «La rivolta degli incel è iniziata! Sconfiggeremo
tutti i chad e le stacy! Lodiamo il Supremo Signore Elliot Rodger (autore di una strage negli Stati Uniti in cui ammazzò 6 persone e ne ferì 14, ndr)!». Ai conoscitori di questo universo maschile online – un labirinto di forum infarcito di pseudonimi e utenti dall’identità nascosta che promuovono discussioni scioviniste inevitabilmente ridicole – la dichiarazione era apparsa lampante. I chad sono uomini muscolosi di bell’aspetto che beneficiano della disponibilità sessuale femminile. Stacy sono donne attraenti che gestiscono senza pietà le risorse sessuali, appagando i bisogni dei più fisicati.
La recente testimonianza del giudice Brett Kavanaugh al Senato Usa sul presunto attacco sessuale alla dottoressa Christine Blasey Ford ha avuto una forte eco nella comunità incel. Avendo ammesso di essere rimasto vergine fino a diversi anni dopo la laurea, Kavanaugh si è guadagnato lo status di eroe incel; anche se c’è chi pensa, visti i suoi trascorsi da giocatore di football ai tempi del liceo, che in realtà sia un chad. C’è poi un’aggiunta relativamente nuova al lessico degli incel: gli uomini che cercano di migliorare il proprio aspetto fisico con qualsiasi mezzo necessario vengono definiti lookmaxer. Proprio a loro lookism.com ha deciso di dedicare un intero forum. Mi metto a parlare con Steven. Ha 34 anni, è inglese ed è un navigato lookmaxer in tutto, tranne per una cosa: il suo tono è trionfante. Questo perché è passato dall’essere un incel al diventare... normale. «Continuerò a essere un lookmaxer, perché voglio migliorare la mia vita», racconta. «E poi maltratterò ogni donna che incrocerà la mia strada, facendola sentire una merda». Fino a un paio di settimane fa era vergine. Ma dopo aver investito tre anni della sua vita nell’operazione lookmax – un processo che include, tra le altre cose, chirurgia per ridurre le mammelle, trattamenti laser, apparecchi per raddrizzare i denti, allenamenti in palestra, cura della barba – è finalmente riuscito a superare il traguardo. Steven descrive questi passaggi come essenziali per «migliorare la personalità».
Per capire qualcosa di quel che accade all’interno dei forum incel è fondamentale sfondare la barriera linguistica. Abbiamo capito chi sono i chad e le stacy; poi ci sono i gymcel come Steven (incel che cercano di mettere su muscoli per rendersi più attraenti), i roidcel (stesso discorso, ma si aiutano con farmaci per aumentare le prestazioni sportive). Tra le categorie più inquietanti, i bonesmasher e i surgerymaxer (disposti a modificare la propria fisionomia per ottenere miglioramenti). Non è raro incappare in discussioni anatomiche riguardanti le proporzioni del cranio. Generalmente includono riferimenti a dettagli come «larghezza dei due zigomi» (forma del viso), «inclinazione degli occhi» e «mascella».
éin questo contesto che mi sento dire che ho due opzioni: o andare sotto i ferri del chirurgo plastico oppure lasciarmi semplicemente andare. Stranamente, non mi offendo: è la modalità con cui le persone parlano in questi forum. Talvolta con toni cattivi, più spesso in un modo che fa pensare a un bisogno disperato e masochista di un amore difficile. Leggo un annuncio toccante di un ragazzo che su lookism.net lancia un appello per ricevere un consiglio. Ha 18 anni, è anche lui vergine ed è alto circa 1 metro e 25 centimetri. Rich è invaso da suggerimenti folli dei suoi compagni lookmaxer, che gli propongono procedure chirurgiche per farsi allungare le gambe o, in alternativa, di diventare un attore nano, con commenti aspri e ironici. A uno dei tanti che gli suggerisce di accettare che la sua vita sia finita, lui risponde: «Sì, a dire il vero probabilmente è così. Ho un volto mediocre e il mio cazzo è davvero piccolo». Quando parlo con Rich offline, però, mi riferisce che in realtà non si considera affatto un incel; si è semplicemente sentito attratto dal sito, pensando potesse aiutarlo a ricevere un parere diverso dal classico discorsetto che di solito si sente ripetere su «la fiducia è la chiave di tutto». Ma non resterà a lungo sulla piattaforma. «Come immaginavo, le opinioni sono state per lo più negative. Penso che la maggior parte di loro non ami le donne perché sono pieni di rabbia. È piuttosto comprensibile, però». Per me è però abbastanza difficile comprendere questa proiezione verso l’esterno della rabbia e del disincanto sessuale. Determinato a fare chiarezza, mi metto in contatto con uno degli amministratori di incels.me, uno dei più importanti forum (al momento della stesura di questo articolo, il sito è stato sospeso per via del numero di partecipanti che incoraggiavano atti di violenza, incitando all’odio). Serge accetta gentilmente di rispondere. «Alcuni incel sono arrabbiati? Alcuni odiano le donne? Sì, allo stesso modo in cui alcuni cristiani sono suprematisti bianchi, alcuni neri sono ladri, alcuni politici sono corrotti», mi dice. «La rabbia è, per la maggior parte, solo un modo immaturo di prendere atto della loro situazione». Spesso in questi forum si sente parlare della pillola rossa – una sorta di risveglio personale, cui segue l’accettazione della «verità». E cioè che la vita è una lunga battaglia contro un sistema dichiaratamente dalla parte delle donne. E poi c’è la versione più fatalista – la pillola nera – uno stato mentale che corrisponde al riconoscere che la battaglia è già stata persa. «C’è disfattismo? Disperazione? Naturalmente sì. Ma si può dire la stessa cosa di qualsiasi comunità nel mondo. Noi siamo semplicemente più espliciti al riguardo». Ma allora, gli domando, che significato ha essere un incel? Si tratta di cercare di creare una comunità che possa fornire sostegno e conforto? O le sole motivazioni sono risentimento e odio? Come si fa a dare ragione, per esempio, a uomini che sul sito sostengono che le donne siano sinonimo di male, persino responsabili della caduta dell’impero romano? «Non c’è alcun obiettivo che possa considerarsi collettivo», mi spiega. «Non parliamo di un movimento. La verità è che, presi individualmente, gli incel desiderano solo trovare un partner, qualcuno che dia loro amore e li faccia sentire accettati. Perché qualcuno dovrebbe desiderare di restare solo?».
[traduzione di Marzia Nicolini]