Silenzio assenzio
I profumieri lo sostengono come nota verde del 2019, il make-up lo celebra in un’inedita variante blu e i barman lo ripropongono nei cocktail d’avanguardia. È il potere della «Fata verde»
U n po’ come succedeva nell’Ottocento ai poeti maledetti, solo che chi ordina l’assenzio all’Orum Bar dell’Hotel Westin Excelsior di Roma tra le cinque e le sei del pomeriggio, à l’heure verte dicono, si porta a casa un burro idratante per le mani. Il Cardinale è infatti la novità «beauty» della lista alcolici: «Le gocce di assenzio che utilizzo per aromatizzare il drink a base di gin, bitter Campari, enolito, cannella, chiodi di garofano e bucce d’arancia sono le stesse che si ritrovano nel trattamento mani che omaggio al cliente come ricordo», spiega Luca Di Francia, capo barman e formatore Aibes (Associazione italiana Barmen e sostenitori). Per sedurre i sensi l’assenzio entra anche a far parte delle fragranze: «Lo abbiamo scelto per la sua inebriante reputazione», confermano Nathalie Lorson, Marie Salamagne, Olivier Cresp e Honorine Blanc, maestri profumieri del nuovo Black Opium Intense di YSL. «Il profumo dell’assenzio è aromatico, fresco, con sfaccettature leggermente mentolate e legnose. Lo raccogliamo in Canada, ma è la stessa pianta che si trova nella macchia mediterranea. Porta un contrasto di dolce-amaro mai sperimentato prima. Infuso con le bacche nere di boysenberry, un incrocio tra lamponi e more, l’elisir si colora di blu scuro e sposa perfettamente l’aroma del caffè, nota classica di Black Opium a cui siamo rimasti fedeli». Lo stesso punto di blu, poi, è diventato persino il cuore della Couture Palette Collector Black Opium per occhi, in edizione limitata. Altri profumi, invece, esaltano l’anima decadente dell’assenzio: «L’artemisia absinthium si abbina a note di finocchio, anice e liquirizia», dice Silvio Levi, patron di Calé Fragranze d’Autore. «La sua personalità erbacea dà un tono malinconico, quasi struggente, alle composizioni olfattive. È un odore che mischia reminiscenze agresti con atmosfere di dubbi quartieri cittadini». Una pianta ipnotica, che ha stregato anche il mondo dello skincare: «L’estratto vegetale aggiunto alla Crema Viso Idratante Bio+ è ottenuto con una tecnologia molecolare di liquefazione che recupera il 100% dei composti bioattivi vegetali», spiega Matilde Gatta, direttore tecnico del brand Vagheggi. «Utilizziamo così molecole della pianta di assenzio che altrimenti verrebbero scartate». Un metodo quasi bohémien.