Vanity Fair (Italy)

MISS(ING) BODYGUARD

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Dopo solo sei mesi, la bodyguard di Meghan Markle (foto) lascia Kensington Palace. Il motivo? «Non è mai facile proteggere qualcuno non abituato a un alto livello di sicurezza», spiega da Londra Alex Bomberg, Ceo del gruppo Intelligen­t Protection Internatio­nal. Ex assistente alla protezione personale della royal family, fornisce guardie del corpo di lusso nel mondo. Tra i suoi clienti pare ci siano star come Miranda Kerr, e diversi reali. I requisiti delle sue guardie del corpo? «Spesso sono ex militari, non di rado laureati in Sicurezza. Parlano più lingue, guadagnano fino a 120 mila euro l’anno. L’etichetta conta molto: mai offrire opinioni personali, né stringere la mano a un reale. Se si cena con un cliente, alcuni cibi sono da evitare: dall’aglio ai frutti di mare. Qualsiasi relazione intima è proibita». Quali sono le minacce maggiori per la famiglia reale britannica? «Il terrorismo, ma anche il pericolo “lupo solitario”. Quando sposi un reale tutto cambia. Gli impegni personali senza la sicurezza sono davvero molto rari. Non è il posto giusto per chi

ha un grosso ego». Quanto costa proteggere un reale? «Dipende. Se Harry e Meghan dovessero affidarsi alla sicurezza privata spenderebb­ero circa 100 mila sterline al giorno». La richiesta più strana? «“Porta il cane a fare una passeggiat­a, ma solo sull’erba perché ha appena fatto le unghie”». Kate Middleton e Beyoncé hanno bodyguard donne. «È più facile per loro accedere a posti come le toilette, ma c’è anche chi non gradisce che un uomo vigili su sua moglie. Storie come quelle tra Stéphanie di Monaco e Ducruet creano precedenti pericolosi. Ma le donne bodyguard sono ancora meno del 15%».

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