AFFIORANO IDEE, UOMINI ANNEGANO
Nell’ultimo romanzo in due volumi di Murakami Haruki, L’assassinio del Commendatore, il sottotitolo del primo volume è Idee che affiorano. È un libro che parla del potere salvifico dell’arte, di colpa, della responsabilità e delle ferite della storia raccontando la storia di un giovane pittore lasciato dalla moglie. La metafora delle idee che affiorano è potente e il libro è godibile e molto bello. La letteratura e l’arte hanno una marcia in più, non c’è niente da fare. Nulla è più perturbante. Poi magari l’arte non può governare, ma all’opposizione va fortissimo. Non mi stupisco che nel 1933 Goebbels facesse bruciare i libri di Thomas Mann, Marcel Proust, André Gide, Bertolt Brecht, Robert Musil, Erich Maria Remarque, Sigmund Freud e moltissimi altri grandi autori. Non paragono, sia chiaro, e non solo perché demonizzare fa il gioco dei demonizzati, però mi sono chiesta che bisogno ci fosse domenica scorsa di rimuovere ad Atri l’istallazione con le mani degli affogati prima del comizio del ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. In vista del suo arrivo nella notte era comparsa una istallazione artistica di fronte al Duomo: più di venti mani tese che spuntavano dal selciato, come a chiedere soccorso mentre affogano. Non erano opere di George Grosz (messe al rogo insieme ai libri) ma insomma erano un’idea. «Ministro, sentiti libero di esprimere, qui con i tuoi elettori, idee disumane di società», si leggeva su un cartello lì accanto. «Qui, tra queste mani che affondano, silenti come coloro che, in mare, hanno la testa nell’acqua. Coraggioso è chi mette in gioco la propria vita, non chi gioca con quella degli altri». «Una protesta silenziosa e civile contro la demagogia razzista e xenofoba del segretario della Lega e la politica del governo verso migranti e ong», ha detto Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista ringraziando gli artisti che l’avevano realizzata. Non so se l’idea fosse sua o degli artisti: in ogni caso era efficace. Disturbante. Tanto che è stata rimossa dalla polizia prima dell’arrivo di Salvini. Perché? Magari occupava abusivamente il suolo pubblico, che ne so. Sigmund Freud, ormai ottantenne ed emigrato a Londra, quando gli dissero che i nazisti avevano bruciato i suoi libri commentò: «Come è evoluto il mondo, nel Medioevo avrebbero bruciato me». Ecco: subito dopo l’arte e la letteratura è il senso dell’umorismo a far resistenza al degrado, ma in tema di gente che affoga si fa fatica a ricordarselo.