Sarà Despacito?
Nella ricerca della futura hit latina dell’estate, in pole position c’è Calma. L’autore? PEDRO CAPÓ, portoricano, nonno famoso, suoni e atmosfere caraibici
Le canzoni dell’estate partono sempre da lontano. Se i numeri non mentono, Calma del portoricano Pedro Capó (nel remix del conterraneo Farruko) è la più credibile erede di Despacito. Disco d’oro in Italia, primo posto su Spotify in otto Paesi, oltre 180 milioni di ascolti in streaming, oltre 430 milioni di visualizzazioni per il suo videoclip spudoratamente balneare. E siamo soltanto a febbraio. Anche Pedro Capó viene da lontano, non solo perché non è più un ragazzino (ha 38 anni e una lunga carriera alle spalle, come cantante e attore) ma perché suo nonno, Bobby Capó, è stato un maestro riconosciuto della musica portoricana, voce e simbolo per generazioni di emigrati dall’isola caraibica. Si era accorto che Calma sarebbe diventata il suo primo fenomeno globale? «Ho chiamato il mio manager e gli ho detto: senti, questa è la canzone migliore che io abbia mai scritto. E ne ho scritte tante, lui infatti mi ha risposto: “Sei pazzo?”. Ma ero sicuro, perché piaceva ai bambini». A che cosa è ispirata? «È un omaggio alla mia infanzia caraibica, all’andare in spiaggia la domenica con mia mamma, era una parentesi dalla scuola, dal lavoro, dallo stress, dai conti, dalle bollette. È dedicata a tutta la bellezza che ci è concessa gratis, per noi portoricani è il mare, ma può essere la montagna, una passeggiata, un abbraccio, un caffè, la musica stessa». Sarà la nuova Despacito? «È un onore anche soltanto essere nella stessa conversazione, per noi Luis Fonsi e Daddy Yankee sono stati pionieri nel riuscire a trascendere le culture e le barriere linguistiche, portando questi suoni ovunque sul pianeta». La musica latina sta in effetti conquistando il mondo. «Culturalmente abbiamo molto da dare, le persone, in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo, hanno bisogno di sentirsi bene attraverso la musica, noi siamo gente comunicativa, spontanea e allegra. Ormai siamo oltre i confini del genere latino o urban, siamo il mainstream del pop, e lo dimostrano J Balvin, Bad Bunny e Rosalía al Coachella». Suo nonno ne sarebbe molto felice. «Quanto mi piacerebbe parlarne con lui ora, siamo una famiglia musicale, anche mio padre è stato un grande musicista, è un onore portare avanti questa torcia. Il nonno lo vedevo poco, era sempre in giro, ma se veniva a Porto Rico mi portava direttamente sul palco con mio padre per presentarmi al pubblico». Come sta l’isola dopo l’uragano Maria del 2017?
«Noi portoricani combattiamo sempre. C’è ancora molto da fare, la cosa più importante è promuovere il turismo, far venire le persone, ogni canzone è un invito a visitarci, anche la mia fa parte del processo di guarigione, la “calma” dopo la tempesta».