Vanity Fair (Italy)

Preferisco le donne ribelli

Dopo Star Wars è diventata la compagna tormentata al fianco di Tim Roth in Tin Star. Ora che torna in tv, GENEVIEVE OÕREILLY ci racconta il suo sogno (spoiler: contiene leader femminili)

- di FERDINANDO COTUGNO

Con la seconda stagione andremo ancora più a fondo nelle paure e nei desideri dei personaggi», promette Genevieve O’Reilly, protagonis­ta di Tin Star, con Tim Roth, di cui è la tormentata moglie. È una premessa interessan­te per una serie che mescola un’atmosfera alla Twin Peaks a una violenza alla Tarantino. I nuovi episodi arrivano su Sky Atlantic dal 15 febbraio e ruotano intorno al poliziotto Jim Worth, che si era ritirato sulle Montagne Rocciose in cerca di pace e aveva trovato sangue, morte, spietate compagnie petrolifer­e e deliri vari. «Il paesaggio maestoso è uno dei personaggi», spiega O’Reilly. Da irlandese cresciuta in Australia, di natura che mette paura sa qualcosa: «A un certo punto c’erano 28 gradi sotto zero, ho dovuto fermare il set per riscaldarm­i, non riuscivo a parlare». A stemperare ci saranno ancora ampie dosi dell’ingredient­e segreto di questa serie, un bizzarro senso dell’umorismo. «Nel dolore ci vuole humour, è un tonico, è una cura». Oggi Genevieve ha 42 anni, è sposata con un chiroprati­co e la sua carriera è stata il sogno di un nerd. Ha iniziato nella saga di Matrix, il prossimo film è il biopic su J.R.R. Tolkien, ma soprattutt­o è stata Mon Mothma, la senatrice di Star Wars che dà il via alla rivolta contro l’impero. «Mi piacciono le donne ribelli, sogno più leader di questo tipo, come la meraviglio­sa Jacinda Ardern, primo ministro neozelande­se, o Angela Merkel, il cui lavoro è straordina­rio». Se volete saperne di più su Genevieve, non cercatela sui social, dove è assente. «Sono troppo rumorosi, io ho bisogno di tempo per pensare, per leggere, per elaborare. Ai fan devo creatività e lavoro, non la condivisio­ne di me stessa».

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