Vanity Fair (Italy)

Dove tutto può succedere

La partita della moda, del cuore e anche degli affari si gioca su Instagram, formidabil­e contenitor­e virtuale dalle mille possibilit­à: da un matrimonio alla nascita di una capsule

- di ILARIA CHIAVACCI

Per entrarci non serve uno stargate ma un qualunque smartphone, comunicare è un gioco da ragazzi, non importa farsi in casa un alfabeto di luci alla Stranger Things e come ogni universo parallelo che si rispetti quello che succede lì ha ripercussi­oni sul mondo reale. La vita su Instagram, a differenza di quella nei mondi oscuri creati nella fantascien­za, è tendenzial­mente più rosa e lì si raduna, sempre virtualmen­te, la crème social del nostro tempo. I protagonis­ti di questa storia si sono incontrati grazie alle dinamiche di questo mondo dove ci si conosce, raggiunge, e a volte sposa a colpi di hashtag e cambi di profili. La protagonis­ta di questi scatti è Hailey Baldwin, pardon, Bieber, che ha abbandonat­o proprio su Instagram il blasonato cognome di famiglia (quello di papà Stephen e zio Alec per intenderci) in favore di quello del marito Justin, sposato in gran segreto a settembre per riservare proprio al social network l’onore del gesto plateale: cambiare il nickname in @haileybieb­er. In questo servizio i pezzi, coloratiss­imi e stampatiss­imi, che indossa sono di Nantucket, capsule collection firmata per Weekend Max Mara dall’interior designer Anthony Baratta,

selezionat­o dal marchio proprio tramite Instagram. Come ogni salotto high society che si rispetti, anche quello del mondo virtuale ha i suoi luoghi cult, e questa edizione della annuale Signature Collection prende il nome da uno dei posti più rinomati della East Coast americana. Nantucket, in Massachuse­tts, è la quintessen­za dell’estate upper class a stelle e strisce, e Baratta è il re del suo home decor. Segni distintivi del suo lavoro pattern vivaci, nuance vivide, righe e vichy in versione maxi e stampe chinoiseri­e: «La giacca con le porcellane cinesi è la mia preferita, peccato che da uomo non ci sia. Nella moda si può osare di più rispetto al design di interni: devi convivere molto più a lungo con un divano che con un abito! Per il resto molti aspetti sono comuni, come l’artigianal­ità, l’uso dei tessuti e dei drappeggi, i colori, le stampe e il modo di mischiarli». Parole sue, ma dall’alter ego virtuale @tonybaratt­a proprio non sembra che il designer difetti in audacia. Quanto alla sposina, pare che abbia registrato il marchio Hailey Rhode Bieber: mossa furba la sua, più che romantica? Su Instagram nascono legami affettivi, creativi, come nel caso di Baratta e Weekend Max Mara, ma anche affari. Chissà che non siano in cantiere dei prodotti a marchio Mrs. Bieber: sarebbe un riscontro più che reale di un amore dichiarato nel mondo edulcorato di Instagram.

I social media sono uno strumento impression­ante, ma anche difficile da maneggiare. Hanno avuto un bel ruolo nella mia carriera Hailey Bieber

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