Vanity Fair (Italy)

La mia prima volta

- di CHIARA DALLA TOMASINA foto SMALLZ & RASKIND

«Il mio rapporto con il make-up non è iniziato nel migliore dei modi: avrò avuto circa 15 anni, lavoravo come modella da poco tempo, e a un incontro con mi sono presentata mia madre con un eye-liner turchese che adoravo. Quando mi ha visto, però, ha urlato: “Non se ne parla, torna a casa e togliti subito quella schifezza dalla faccia!”. L’unica ragione per cui non mi sono presa una sberla davanti a tutti era solo perché stavamo andando in chiesa». Quel rapporto tra lei, Amber Valletta, 45 anni, americana, ex top model e attrice, e il make-up è migliorato tanto. La incontriam­o infatti a Milano durante la presentazi­one della sua

capsule collection creata in esclusiva per le profumerie Douglas. Sei prodotti come blush, highlighte­r, mascara, rossetto, ombretto e cipria, «che uso tutti i giorni, perché esaltano la bellezza naturale». Che, per lei, è l’unica: «Non dobbiamo usare il trucco come fosse una maschera, nascondend­o ciò che siamo. In realtà dobbiamo esaltare ciò che amiamo di noi stesse. Oppure usare i cosmetici per giocare e cambiare identità, trasforman­doci in rockstar o in icone degli anni passati». Proprio come ha sperimenta­to nelle sue frequenti incursioni nel cinema con film come Le verità nascoste, Hitch - Lui sì che capisce le donne o Transporte­r: Extreme. Poi, racconta di avere un’ossessione: «La pelle, che dev’essere pulita e idratata. Per questo faccio uno scrub leggero ogni mattina», spiega. «E sono fissata con le sopraccigl­ia: le pettino continuame­nte e devono essere perfettame­nte simmetrich­e. Guardo anche quelle delle persone che incontro per strada». Al risveglio, però, «non mi alzo dal letto pensando “Wow, sono proprio stupenda”, ma sarei un’ipocrita se dicessi che la mia bellezza è un’arma a doppio taglio. Posso solo scegliere come usarla, se prendermen­e cura o distrugger­la mangiando in modo orribile. Del resto, non ho nessun

merito per il mio aspetto, per il quale ringrazio i miei genitori: mamma e papà devono aver avuto una gran nottata!».

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