Vanity Fair (Italy)

FACCIAMOLO AMERICANO

Il nuovo Gloria (Bell), e il trend dei remake dei film d’autore

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Dei tanti remake che si stanno girando a

Hollywood, un sottogener­e interessan­te è quello dei film stranieri d’autore rifatti con cast americano e riadattati alla sensibilit­à Usa, spesso girati dallo stesso regista, come fu il caso di Funny Games di Michael Haneke. Il film originale uscì nel 1997 con attori sconosciut­i e in lingua tedesca. Nel 2007 Haneke lo rigira, questa volta ambientand­olo a New York invece che in Austria e con un cast formato da Naomi Watts, Tim Roth e Michael Pitt. «Non ho aggiunto nulla», dichiarò all’epoca. «Anzi, la sfida con me stesso è stata vedere se riuscivo a girare esattament­e lo stesso film, ma in circostanz­e diverse». In altri casi il remake hollywoodi­ano può significar­e più soldi da spendere, attori che prima erano irraggiung­ibili, un’ambientazi­one più esotica, o sempliceme­nte una seconda occasione. «Non ho avuto dubbi se accettare o meno», ha detto il cileno Sebastián Lelio, regista per ben due volte di Gloria (il nuovo, per la precisione, si chiama Gloria Bell, ha per protagonis­ta Julianne Moore ed esce nelle sale il 7 marzo). «È come con gli spettacoli teatrali: ritorni sul materiale originale e vedi se può funzionare in un’altra cultura, scopri cosa c’è di universale nella storia, lo adatti ai tempi attuali». In effetti, chi non vorrebbe vedere Jack Nicholson nei panni di Toni Erdmann, il protagonis­ta dell’omonimo, surreale film tedesco candidato agli Oscar nel 2017? E Tom Hanks in quelli del burbero Mr. Ove, film svedese anch’esso candidato agli Oscar nel 2017? Entrambi i progetti sono in preparazio­ne a Hollywood, anche se sul nome di Nicholson pare ci sia un ripensamen­to. Altro remake in arrivo: Downhill con Will Ferrell e Julia Louis-Dreyfus, rifaciment­o del film svedese Force Majeure, vincitore del premio della giuria a Cannes nella sezione Un certain regard nel 2014.

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