Vanity Fair (Italy)

GIORNATA DELLA POESIA

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IN VERSI

Si sente l’eco della Bambina pugile in questo gioiello di Chandra Livia Candiani, poeta con la «vocazione all’infanzia». In Vista dalla luna (Salani, pagg. 120, € 10) c’è un Io, che è senza tana e viene dal nostro satellite. La seconda parte parla della porta che abbiamo dentro (e che non per forza deve essere aperta): «La porta. / Certe volte. / Urla. / Non stride. / Non scricchiol­a. / Urla. / Da fuori. / Da dentro. / Il legno».

IN PAROLE

«Quando ti metterai in viaggio per Itaca / devi augurarti che la strada sia lunga». Costantino Kavafis è forse uno dei poeti greci più amati. Ersi Sotiropoul­os nel romanzo Cosa resta della notte (Nottetempo, pagg. 320, € 19,50; trad. A. Di Gregorio) ha ricostruit­o tre giorni del Kavafis trentenne. Era la Parigi del 1897: Proust era un «giovane scrittore», al café si parlava dell’affaire Dreyfus.

IN IMMAGINI

La natura è la madre della poesia: Atlante di botanica poetica di Francis Hallé (L’Ippocampo, pagg. 124, € 19,90; trad. G. Zucca) è un «erbario» disegnato che il botanico francese dedica alle piante equatorial­i. Tra queste: alberi sotterrane­i, alberi che camminano, liane-camaleonti, piante danzanti, il fiore più grande del mondo (gunnera) e delle carnivore part-time. laura pezzino

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