Sulle strade di Green Book
L’amicizia improbabile tra l’autista bianco italoamericano Tony Lip (Viggo Mortensen) e il pianista nero afroamericano Don Shirley (Mahershala Ali), in viaggio da New York al profondo Sud muniti di un Green Book – la guida che segnalava ai neri dove fermarsi a dormire o mangiare (5) –, è tratta da una storia vera. Anche i luoghi sono veri, ma non li troverete dove dicono di essere: se ci mettiamo sulle tracce dei due fra teatri, pollo fritto, poliziotti buoni e cattivi, razzismo e pregiudizi, scopriamo che in realtà gli attori non hanno mai lasciato la Louisiana. Il pittoresco appartamento di Shirley sopra alla sala di concerti Carnegie Hall di New York (6), dove i due si incontrano per la prima volta (1), per esempio è il Saenger Theatre di New Orleans, corretto ad arte dagli effetti speciali. L’interno del club Copacabana dove lavora Tony è lo storico Carver Theatre (4), sempre a N.O. L’esterno invece è un albergo, l’interessante International House (2 e 3), sempre a New Orleans (ihhotel.com, da 160 euro la camera doppia).
GARA DI HOT DOG
Perfino la caffetteria del Bronx dove Viggo Mortensen si cimenta nella gara a chi mangia più hot dog è a New Orleans: il Clover Grill, nel Quartiere Francese (900 Bourbon St, ottimo e a prova di fame: è aperto 24 ore). Se l’auto su cui viaggiano è una Ford Galaxie originale del 1963, il bell’albergo dove Tony e Don si fermano a Memphis è lo storico The Roosevelt di New Orleans.
JAZZ CLUB E VILLE DA PAURA
Ma il club da cercare è l’Orange Bird, è qui che Don si scatena a suonare in una scena trascinante: Ruby’s Roadhouse (Lamarque St), a Mandeville. E la casa privata di Raleigh, North Carolina, con invitati amanti della musica ma razzisti, è la Houmas House Plantation di Ascension Parish. I cinefili la conoscono bene: qui nel 1964 è stato girato il cult movie Piano... piano, dolce Carlotta, con Bette Davis. Da paura.