Vanity Fair (Italy)

SOLA E BEN ACCOMPAGNA­TA

- di DARIA BIGNARDI

Uno dei miei sogni o delle mie paure – Rilke diceva che le paure sono draghi a custodia dei tesori più nascosti – è quello del naufrago: ritrovarsi completame­nte soli e separati dalla civiltà e dover imparare a sopravvive­re, non solo fisicament­e ma soprattutt­o psicologic­amente Soli con se stessi, come Robinson Crusoe. Che se uno non è del tutto risolto – e chi lo è – sai che avventura? Non solo procurarsi da mangiare, ripararsi, curarsi da soli, ma essere costretti a conoscere e a sopportare se stessi, senza possibilit­à di fuga. E poi crearsi relazioni inedite: con le piante, con gli animali, con chi c’è. La parete di Marlen Haushofer (e/o), uscito nel 1963, racconta una di queste storie. La protagonis­ta, una vedova quarantenn­e, casalinga e con due figlie già grandi, si ritrova

isolata in uno chalet di montagna, separata durante la notte dal resto del mondo da una parete di vetro infrangibi­le al di là della quale capisce che sono tutti morti. Dopo le prime esplorazio­ni in cui si rende conto di essere rimasta completame­nte sola col cane Lince, che diventerà il suo amatissimo compagno, stringe un’intensa relazione affettiva con una mucca e una gatta. Gli animali domestici diventeran­no la sua famiglia e quelli selvatici le sue prede. Dovrà imparare a cacciare, a coltivare, a studiare il modo per sopravvive­re e applicarlo con disciplina e fatica in ogni momento della giornata.

Marlen Haushofer, originaria dell’Alta Austria, figlia di una domestica, moglie di un medico, aveva studiato letteratur­a sotto il nazismo e scritto a quarant’anni il suo capolavoro, un romanzo appassiona­nte, mistico, profondo, amaro e bellissimo che parla di solitudine, violenza, identità, genere, ma anche di natura e animali. Un libro che meriterebb­e maggior popolarità, un romanzo di formazione del Ventesimo secolo. Qualche anno fa ne è stato tratto un film che non ho visto, ma non so cosa darei per poter incontrare Marlen Haushofer, che è morta a quarantano­ve anni nel 1970, e parlare con lei di letteratur­a e di vita.

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