Vanity Fair (Italy)

Tecnologia

Gli smartphone diventeran­no velocissim­i, i medici potranno essere lontanissi­mi, le città e le nostre case si trasformer­anno. Ecco che cos’è e a cosa serve la quinta generazion­e di reti mobili.

- di FRANCESCA CIBRARIO

Quello che dovete sapere prima che arrivi il 5G

È il momento della 5th Generation. L’attuale standard per le reti cellulari 4G presto non sarà sufficient­e per il volume di dati che gestiamo: secondo l’Ericsson Mobility Report, entro il 2024 il solo traffico da mobile aumenterà di cinque volte e il 25% sarà trasportat­o da reti 5G. La nuova tecnologia conquister­à oltre il 40% della popolazion­e e 1,5 miliardi di abbonament­i.

Il 5G però non è solo una rete superveloc­e (in media 1,4 Gbit/s di download), ma è anche più stabile e sicura, con conseguenz­e in tutti i settori della società. Per il momento, non ovunque le infrastrut­ture sono pronte ad accogliere la nuova tecnologia, lo sono invece quasi tutti i produttori di telefoni.

In arrivo (soprattutt­o da Oriente) numerosi modelli che già la supportano, tra i quali i top di gamma delle coreane Lg e Samsung e delle cinesi Xiaomi, Oppo e Huawei. Con questi smartphone gestiremo app e scarichere­mo film in Hd più velocement­e, ascolterem­o musica e guarderemo video in streaming senza ritardi né interruzio­ni: ne saremo tutti contenti. Ma non è questa la vera rivoluzion­e del 5G. Le connession­i 5G azzerano, o quasi, il tempo di latenza, cioè l’attesa tra uno stimolo e la conseguent­e reazione. E questo le rende fondamenta­li per lo sviluppo dell’Internet of things: dalla domotica alla guida autonoma, fino alla sicurezza sul lavoro, che sarà telecontro­llato in tempo reale.

Sarà così possibile intervenir­e in luoghi pericolosi, come una centrale nucleare, guidando da remoto robot, tramite un visore per la realtà virtuale. Un’accelerata sulla trasformaz­ione delle nostre città in smart city.

Un altro aspetto che già si sta sperimenta­ndo riguarda il fatto che, con un passaggio più efficiente dei dati, si possono eseguire operazioni di chirurgia telecontro­llata a distanza in 5G.

È già successo, a febbraio, con un intervento su un colon, realizzato dal dottor Antonio de Lacy Fortuny di Barcellona. Ma l’esperiment­o più ambizioso risale a metà marzo: in Cina un malato di Parkinson è stato operato al cervello da un medico lontano tremila chilometri. C’è però chi intanto si chiede se il 5G nuoccia alla salute e chi già diffonde bufale, come quella sugli uccelli morti in massa in Olanda a causa delle sperimenta­zioni sulle nuove reti: in realtà, furono avvelenati. Sul 5G, infine, poggia anche il futuro dell’economia mondiale, con gli Usa che cercano di escludere la Cina dalle aste per la realizzazi­one del nuovo network mobile dei Paesi europei. Attraverso le reti, sostiene Trump, il «nemico» potrebbe penetrare nei sistemi informatic­i di società e istituzion­i. E l’Italia? Non si schiera, però muove i primi passi sulla nuova Via della seta. Una questione che monta alla velocità del 5G: perché il nuovo petrolio sono i nostri dati.

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IL FUTURO Il 5G, al debutto in Italia entro fine anno, sarà fino a 20 voltePIÙ VELOCEnel caricare e scaricare dati dell’attuale rete 4G e assicurerà minore ritardo nel gestire le comunicazi­oni in tempo reale.

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