Tecnologia
Gli smartphone diventeranno velocissimi, i medici potranno essere lontanissimi, le città e le nostre case si trasformeranno. Ecco che cos’è e a cosa serve la quinta generazione di reti mobili.
Quello che dovete sapere prima che arrivi il 5G
È il momento della 5th Generation. L’attuale standard per le reti cellulari 4G presto non sarà sufficiente per il volume di dati che gestiamo: secondo l’Ericsson Mobility Report, entro il 2024 il solo traffico da mobile aumenterà di cinque volte e il 25% sarà trasportato da reti 5G. La nuova tecnologia conquisterà oltre il 40% della popolazione e 1,5 miliardi di abbonamenti.
Il 5G però non è solo una rete superveloce (in media 1,4 Gbit/s di download), ma è anche più stabile e sicura, con conseguenze in tutti i settori della società. Per il momento, non ovunque le infrastrutture sono pronte ad accogliere la nuova tecnologia, lo sono invece quasi tutti i produttori di telefoni.
In arrivo (soprattutto da Oriente) numerosi modelli che già la supportano, tra i quali i top di gamma delle coreane Lg e Samsung e delle cinesi Xiaomi, Oppo e Huawei. Con questi smartphone gestiremo app e scaricheremo film in Hd più velocemente, ascolteremo musica e guarderemo video in streaming senza ritardi né interruzioni: ne saremo tutti contenti. Ma non è questa la vera rivoluzione del 5G. Le connessioni 5G azzerano, o quasi, il tempo di latenza, cioè l’attesa tra uno stimolo e la conseguente reazione. E questo le rende fondamentali per lo sviluppo dell’Internet of things: dalla domotica alla guida autonoma, fino alla sicurezza sul lavoro, che sarà telecontrollato in tempo reale.
Sarà così possibile intervenire in luoghi pericolosi, come una centrale nucleare, guidando da remoto robot, tramite un visore per la realtà virtuale. Un’accelerata sulla trasformazione delle nostre città in smart city.
Un altro aspetto che già si sta sperimentando riguarda il fatto che, con un passaggio più efficiente dei dati, si possono eseguire operazioni di chirurgia telecontrollata a distanza in 5G.
È già successo, a febbraio, con un intervento su un colon, realizzato dal dottor Antonio de Lacy Fortuny di Barcellona. Ma l’esperimento più ambizioso risale a metà marzo: in Cina un malato di Parkinson è stato operato al cervello da un medico lontano tremila chilometri. C’è però chi intanto si chiede se il 5G nuoccia alla salute e chi già diffonde bufale, come quella sugli uccelli morti in massa in Olanda a causa delle sperimentazioni sulle nuove reti: in realtà, furono avvelenati. Sul 5G, infine, poggia anche il futuro dell’economia mondiale, con gli Usa che cercano di escludere la Cina dalle aste per la realizzazione del nuovo network mobile dei Paesi europei. Attraverso le reti, sostiene Trump, il «nemico» potrebbe penetrare nei sistemi informatici di società e istituzioni. E l’Italia? Non si schiera, però muove i primi passi sulla nuova Via della seta. Una questione che monta alla velocità del 5G: perché il nuovo petrolio sono i nostri dati.