IL PIANETA DELLE FARFALLE
È l’utopia possibile di un celebre brand di gioielli, che vede le proprie creazioni come una riflessione su natura, diversità e inclusione
Si parla tanto di ecologia e lo si fa da anni. Ma, forse, mai come lo scorso 15 marzo abbiamo davvero realizzato quello che ci sta succedendo. E il merito è di una ragazzina svedese di 16 anni, Greta Thunberg, che, anche e soprattutto grazie ai social, è riuscita a portare in piazza milioni di studenti di tutto il pianeta, e a scuotere la coscienza di chi la scuola l’ha finita da un pezzo.
L’onda non ha lasciato indenne nemmeno il mondo della moda, che da tempo s’interroga sulla difesa dell’ambiente. Non è un caso che il brand di gioielli Pandora abbia scelto di lanciare la collezione di primavera a New York, con un’installazione immersiva sulla High Line: una sorta di giardino virtuale e multimediale, «quasi un’utopia che si spera diventi realtà», spiega Filippo Ficarelli (nella foto in alto) che, insieme con Francesco Terzo, rappresenta la direzione creativa – tutta italiana – del colosso internazionale con sede a Copenaghen.
«La natura è da sempre un codice di Pandora», prosegue il designer. «Io e Francesco però abbiamo voluto iconizzarla e rileggerla in modo completamente nuovo, molto più attuale. Attraverso piccoli characters, come farfalle o coccinelle, noi raccontiamo il presente. Non solo il bisogno forte di città più verdi, dove vivere all’aria aperta. Non solo la fragilità della natura, che va assolutamente difesa. Questa collezione parla anche e soprattutto di diversità e di inclusione. La farfalla, per esempio, è un simbolo di trasformazione, di bellezza fluida e senza regole. È un messaggio d’amore, laddove per noi l’amore è un
concetto politico, una risposta all’odio».