TRA PANINARI E JULIA ROBERTS
«Mi ricordo un agosto dei primi anni Novanta: era incredibile, con un caldo asfissiante vendevamo solo camicie di lana». Ripercorrere con il designer Mario Pellegrino la storia di Naracamicie, marchio per cui ha disegnato qualcosa come 18 mila modelli, è un po’ come ripercorrere la storia dello stile italiano. La camicia dopotutto è un elemento tanto basico quanto imprescindibile del guardaroba. «Era l’epoca dei paninari, poi sono arrivate le camicie in jersey, e nei Duemila quelle fantasia». Bianca, oversize perché da uomo, Julia Roberts in Pretty Woman la portava sbottonata per metà, con le maniche arrotolate e annodata in vita. Una reference che più nineties non si può. Con uno styling molto simile, Sharon Stone la camicia bianca l’ha indossata persino per sfilare sul red carpet degli Academy Awards nel 1998. L’aveva abbinata a una gonna di satin lilla. «È il classico dei classici, io la vedo bene su tutte le donne. Col colletto maxi, oppure dal fit super aderente. Lo stesso modello può essere sportivo o iper elegante, magari indossato con una giacca da smoking. In questo senso il maestro assoluto, quello da cui tutti abbiamo preso ispirazione, è Gianfranco Ferré. È stato il re indiscusso della camicia bianca, la rendeva preziosa con metri e metri di tessuto, organze triple». Nei suoi 35 anni di attività Naracamicie ne avrà prodotte a migliaia, ma quella che in assoluto ha consacrato il marchio risale ai suoi primissimi passi, nel 1984. «I venditori mi dissero che era troppo difficile, perché era abbottonata dietro e chiusa davanti, sul seno c’erano delle pieghe e sopra un ricamo araldico. Ne abbiamo vendute quasi un milione in pochissimi giorni. Per questo trentacinquesimo anniversario verrà rieditata. Oggi non ci sono più trend così definiti che tutti, ma proprio tutti seguono». Almeno per quanto riguarda le camicie.