Vanity Fair (Italy)

I CATTIVI SONO UGUALI AI BUONI

Dopo Get Out, Jordan Peele torna nelle sale con Noi, l’horror dell’anno. Spoiler: il male è dentro di noi

- DI MATTIA CARZANIGA

Noi, e loro. Che siamo sempre noi. C’è da aver paura sul serio, allora. La famiglia

afroameric­ana va in vacanza e si trova minacciata da sé stessa: i cattivi sono uguali a genitori e figli, hanno solo una tutina rossa (e un paio di forbici affilate) come uniforme che li distingue. È Noi, appunto, diretto dal nuovo prodigio dell’orrore statuniten­se Jordan Peele: in patria sta sbancando i botteghini, da noi arriva il 4 aprile. Peele è l’autore di Scappa - Get Out, altro caso uscito due anni fa che ha riscritto il genere horror. Anche lì c’era una famiglia sinistra, ma bianca: il ragazzo black fidanzato con la figlia rischiava una brutta fine. Qui il male è dentro di noi e basta, non c’è differenza tra bianchi e neri, grandi e piccoli, ricchi e poveri. L’America è cambiata, gli afro hanno diritto di rilevanza politica e sociale (e di storie che li raccontino), ma gli orrori restano gli stessi. Il regista e sceneggiat­ore (da Oscar: l’ha vinto col suo film precedente) è bravissimo a mischiare simboli astratti e concretezz­a del quotidiano, a sparigliar­e le carte, a chiudere tante strade e tenerne aperte altre: siamo noi a decidere in quali territori oscuri ci porteranno. E sono bravissimi gli attori. Quella di Lupita Nyong’o è stata definita dai critici americani «una delle più grandi interpreta­zioni horror di tutti i tempi» (è vero), poi c’è papà Winston Duke (era insieme a lei pure in Black Panther) e i fenomenali figliolett­i. Più Elisabeth Moss, da sciuretta snob in spiaggia a demone sanguinari­o.

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