Vanity Fair (Italy)

Contro l’omeopatia

Il virologo Roberto Burioni non ha dubbi: il 17% degli italiani la usa, ma non ha basi scientific­he. Però insegna una cosa: ascoltare i pazienti

- Di FRANCESCA AMÉ

«La verità, senza diluizioni»: questo è il titolo che Roberto Burioni avrebbe tanto desiderato per il suo ultimo libro, un’esplorazio­ne meticolosa sul «pianeta omeopatia». In libreria risponde invece al più neutro Omeopatia. Bugie, leggende e verità: uscito da pochi giorni, sta già facendo discutere. «Propaganda» è l’ovvia reazione di Omeoimpres­e, l’associazio­ne che riunisce le maggiori aziende italiane del settore. «Due più due fa quattro e se a qualcuno sembra sbagliato mi dispiace, ma è così», replica Burioni, professore ordinario di Microbiolo­gia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Il medico più social d’Italia (105 mila follower su Twitter, 474 mila amici su Facebook) agli attacchi è abituato: dai tempi della sua crociata a favore dei vaccini, è il nemico numero uno dei no-vax.

Professor Burioni, se, come lei dice, l’omeopatia è acqua fresca perché vi dedica ora tanta attenzione?

«In Italia il 17% della popolazion­e, cioè 9 milioni di persone, la usa (i medicinali omeopatici sono in fascia C, cioè non mutuabili ma detraibili al 19%, ndr) e sull’argomento c’è molta disinforma­zione. L’efficacia di una terapia non è un’opinione: si può e si deve misurare come il peso di una mela. L’efficacia dell’omeopatia è nulla perché i preparati non contengono nulla».

E allora perché ha successo?

«L’influenza o altri piccoli malanni guariscono in 4-5 giorni. Se preferisco pensare che accada grazie a qualche globulo omeopatico che nel frattempo ho assunto non c’è niente di male, ma la verità è che sarebbe accaduto lo stesso anche se avessi ascoltato Julio Iglesias o letto l’oroscopo: si chiama guarigione spontanea. L’omeopatia diventa però pericolosa quando si omettono terapie efficaci a solo vantaggio di terapie non efficaci. Con la salute non si scherza e si può morire per un’otite mal curata (il riferiment­o è a Francesco Bonifazi, morto a 7 anni nel 2017, il processo ha coinvolto i genitori e il medico ed è ancora in corso, ndr)».

Di recente ha criticato la Regione Toscana perché applica la convenzion­e ad ambulatori che praticano omeopatia.

«Induce erroneamen­te nei pazienti la convinzion­e che i rimedi omeopatici siano efficaci come i farmaci».

L’Università di Siena pubblicizz­ava fino a poche settimane fa un master in omeopatia.

«Non partirà per mancanza d’iscritti: gli aspiranti partecipan­ti per fortuna si sono… diluiti».

In Europa l’omeopatia è «osservata speciale»: la Francia ha deciso di abbattere, a partire dal 2021, i rimborsi sui rimedi omeopatici e persino in Germania, dove il 60% della popolazion­e è devoto all’omeopatia, il dibattito è aperto.

«Sono tutte scelte politiche. La verità scientific­a è una sola: l’omeopatia, come racconto nel libro, si basa su teorie di 200 anni fa quali “il simile si cura con il simile” e le diluizioni del principio attivo in acqua che, alla luce delle conoscenze attuali, non sono più plausibili».

L’uomo che volle vivere 120 anni, il film di Adriano Panzironi, è uscito al cinema settimana scorsa, e il suo libro sulla «dieta Life 120» è un best seller: che ne pensa?

«Costui non è un medico né un dietologo: quali sono le sue competenze? Ognuno è libero di vedere al cinema ciò che vuole, ma trovo grave lo spazio mediatico offerto a questo individuo. Ciò che dice è in conflitto con la salute pubblica».

Esiste una medicina alternativ­a?

«Esistono pericolose e inefficaci alternativ­e alla medicina tradiziona­le, che è l’unica che ci salva la vita».

Perché talvolta la si rifiuta?

«La scienza medica è complessa e servono molti specialist­i per poter curare tutte le patologie. Questa frammentaz­ione ci disorienta: avremmo bisogno di un dottore unico che tenga le fila. Dovrebbe essere questo il ruolo del medico di famiglia: gli omeopati hanno molto da insegnarci a riguardo».

Prego?

«È stato calcolato che, in media, una visita da un omeopata dura un’ora, contro i pochi minuti che ci dedica il medico di base: è con l’empatia, il tempo e l’attenzione che si ottiene la fiducia del paziente».

Mancano però 45 mila medici di base in Italia: non sarebbe meglio evitare il numero chiuso a Medicina?

«La selezione iniziale è necessaria, ma servono più posti nella formazione specialist­ica e nella medicina generale».

Capitolo vaccini: a che punto siamo?

«Andiamo meglio: nel 2015 per il morbillo avevamo una copertura inferiore al Ghana ed eravamo il quinto Paese al mondo per numero di casi, ora la situazione è molto migliorata (93% di copertura, ndr)».

Merito dell’obbligo vaccinale per i bambini previsto dalla legge?

«Anche di una più corretta informazio­ne. Nonostante ciò, viviamo il paradosso di un vaccino efficace, gratuito e sicuro come quello contro il papilloma virus che è in calo continuo di somministr­azioni. Siamo al di sotto del 50% di copertura nelle ragazze: questo significa in futuro maggiori spese sanitarie e soprattutt­o migliaia di casi di cancro. Un femminicid­io che potremmo evitare».

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Fiale contenenti globuli di rimedi omeopatici. In Francia, dove più era diffusa questa pratica alternativ­a, l’Ordine dei medici ha ora vietato di qualificar­si come «omeopati».
DIVIETI Fiale contenenti globuli di rimedi omeopatici. In Francia, dove più era diffusa questa pratica alternativ­a, l’Ordine dei medici ha ora vietato di qualificar­si come «omeopati».
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Il quarto libro di Roberto Burioni, Omeopatia. Bugie, leggende e veritˆ (Rizzoli, pagg. 208, € 18).
IN LIBRERIA Il quarto libro di Roberto Burioni, Omeopatia. Bugie, leggende e veritˆ (Rizzoli, pagg. 208, € 18).

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