PRIME VOLTE
Sfila per la prima volta sulle passerelle italiane un nuovo suv coupé. Per dimostrareche «la tecnologia può essere anche bellezza»
Un’auto in passerella
Il violino della giovane Luvienne introduce una sfilata inusuale: è un nuovo modello, ma questa volta di automobile, a calcare, solo, la passerella dell’Armani/Teatro di via Bergognone 59, a Milano. La zona, ex industriale, grazie all’impegno di architetti e manager illuminati è uno dei distretti più creativi della città. In particolare è il giapponese Tadao Ando che qui ha plasmato – con l’uso di cemento, pietra, acqua e luce – il nuovo polo Armani.
Nella casa dello stile il 3 ottobre è entrato anche un brand automobilistico. Si tratta di Audi, che, come Armani, ha reso l’eleganza essenziale e funzionale il suo marchio di fabbrica e che ha voluto un palcoscenico speciale per introdurre il suo modello più atteso di fine anno: così Audi Q3 Sportback ha sfilato fra due ali di pubblico in un elegante abito Nero Mythos. Accanto a questa anteprima italiana, gli ospiti della serata hanno potuto vedere, primi
nel mondo, anche Audi RS Q3 Sportback, la versione high performance, nella tinta Verde Kyalami. Il suo primo suv coupé compatto, nelle intenzioni di Audi, rappresenta il punto di incontro tra avanguardia del design e delle prestazioni.
«La tecnologia può essere anche bellezza», spiega Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia. «Non c’è nulla di più emozionante per chi lavora in questo settore di proporre auto che siano capaci di fare la sintesi tra due mondi che non sono affatto in conflitto, a patto di saperlo fare bene. Audi Q3 Sportback vive di una linea che profuma di coupé – col posteriore sfuggente che ne ricalca la dinamica e la linearità – ma al tempo stesso porta con sé tutti i vantaggi interni e anche esterni dei suv compatti di cui, invece, ritroviamo la funzionalità e le dimensioni». Rispetto al Q3, da cui deriva, è più lunga (di 16 mm) e più bassa (di quasi e 3 centimetri) risultando, quindi, più filante nel design esterno. Nell’abitacolo, invece, si può contare su infotainment e sistemi di assistenza alla guida derivati dai modelli di categoria superiore. «La tecnologia non deve assomigliare alla tecnologia», aggiunge Longo prendendo in prestito le parole di Steve Jobs. «Cioè, deve essere capace di liberare la bellezza che ha in sé». Una citazione che non pare casuale in un momento in cui l’equipaggiamento tecnologico interno delle vetture richiama sempre più quello degli smartphone. Infatti, una delle novità di questo modello riguarda l’interazione uomo-macchina che viene ulteriormente arricchita dall’assistente Amazon Alexa, che gestisce numerose funzionalità attraverso semplici comandi vocali. «L’innovazione è qualcosa che o la si soffre o è parte del proprio modo di pensare. Ma, per essere innovatori, bisogna sapersi mettere in discussione e avere tanta capacità di visione. Saper guardare avanti». Sulle passerelle come su strada. ➺ Tempo di lettura: 5 minuti