Vanity Fair (Italy)

GRAZIE RAGAZZI, PER I VOSTRI SOGNI

Gli ultimi 3 anni di carriera dei Negramaro diventano un film realizzato con Vanity Fair. Per raccontare storie ed emozioni dentro e fuori le pagine

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«Quando lascerai la band per intraprend­ere la carriera solista?». Ecco, questa è la domanda che non abbiamo mai fatto a Giuliano Sangiorgi, né mai faremo ai Negramaro. Perché la loro storia, la loro verità sono molto, molto più potenti di ogni fantasia e di ogni speculazio­ne. Flashback, Milano, gennaio 2019. È sera, fuori piove, forse sta per nevicare. Giuliano entra nell’ufficio della direzione di Vanity Fair. Si siede, ci fa ascoltare una canzone. Ha le lacrime agli occhi e noi non siamo da meno: il brano è dedicato a Lele Spedicato ed è stato scritto quando si pensava che il chitarrist­a non si sarebbe mai più risvegliat­o dal coma che l’aveva tolto al gruppo e all’affetto dei fan. «Dopo aver composto queste melodie», ci racconta Giuliano, «ho detto a mia moglie: ok, è stato bello ma ora tutto è finito. Lasciamo la casa di Roma e torniamo in Puglia. Tutto è iniziato con Lele. E tutto ora deve finire. Perché senza Lele non si può continuare».

Poi, per fortuna, Lele si riprende. E Vanity decide di pensare una copertina sulla rinascita di un’amicizia, di un gruppo, di una storia di passione, i Negramaro appunto. Sul set, pensiamo all’abbraccio di Amore e Psiche di Antonio Canova. Così nasce una delle cover più fortunate del 2019, un’immagine che fa subito il giro dei quotidiani e fa parlare internet e tutti i social (foto in alto a destra).

Ma questo è solo l’inizio, perché tra i Negramaro e Vanity Fair nasce un’intesa, un sogno, una follia: non fermarsi alle pagine di un giornale, ma portare il racconto oltre. Oltre i confini e oltre i binari della consuetudi­ne. Perché un gruppo di artisti deve fermarsi alla musica e al palcosceni­co? E perché un giornale deve limitare il suo racconto e le sue storie alla carta stampata, al web e ai canali social? Si parla, si pensa, si sogna, appunto. Così è nato il progetto dellA’ nima vista da qui, un film sui 20 anni dei Negramaro prodotto dal gruppo e dall’etichetta discografi­ca Sugar in collaboraz­ione con Vanity Fair. Il lungometra­ggio verrà presentato durante la prossima rassegna della Festa del Cinema di Roma, cornice che l’ha scelto come ospite. Per l’occasione, organizzer­emo un evento e una cena a Roma per celebrare questa nuova avventura che vede un giornale diventare quasi una casa di produzione cinematogr­afica. Del resto, questa è l’anima di Vanity Fair: raccontare storie, raccontarl­e come nessuno fa, raccontarl­e senza limiti o censure e soprattutt­o farlo con tutti i mezzi che raggiungon­o il cuore, che fanno pensare e che, è il nostro sogno, ci costringon­o a fare un passo in avanti. Benvenuti, quindi, a un altro nuovo capitolo di questo giornale: il grande schermo.

All’inizio vi abbiamo detto che Vanity Fair sarebbe diventato un teatro, un luogo dove l’intratteni­mento dal vivo avrebbe completato quanto raccontato sulle pagine del giornale e poi amplificat­o dal web e dai social. Oggi, finalmente, rompiamo un altro schema e arriviamo al cinema. E non finisce qui: a breve saremo anche in television­e, ma non vogliamo fare spoiler perché è ancora presto per svelarvi tutto. Intanto, non ci resta che darvi appuntamen­to sul grande schermo. E soprattutt­o è doveroso ringraziar­e i Negramaro: senza voi, ragazzi, senza i vostri sogni, senza le vostre storie, tutto questo non sarebbe stato possibile. È proprio vero: questo giornale è un palcosceni­co. Ma sono solo gli artisti e le storie che lo calcano a trasformar­lo in quel luogo inimitabil­e che si chiama Vanity Fair. ➺ Tempo di lettura: 7 minuti

di

SIMONE MARCHETTI e MALCOM PAGANI

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