Vanity Fair (Italy)

PER SEMPRE BELLI

Inversione di tendenza a Hollywood: le star rifiutano punturine e bisturi, scegliendo rimedi cosmetici soft, più gentili con le rughe. E se il copione chiede visi più giovani, è la tecnologia che aiuta

- di MARIA VITTORIA POZZI

I ragazzi di 50 anni non sono un ossimoro, ma una felice realtà. Il loro fascino, anche se segnato da molte rughe, sembra non corrodersi mai. Lo raccontano i belli–più–belli dello star system e tanti volti meno noti che ci vivono accanto. Alcuni cedono al bisturi, tanti ci rinunciano volentieri. Solo George Clooney una decina di anni fa lo aveva ammesso: «Ho deciso di fare una blefaropla­stica perché mentre parlavo con qualcuno, quel qualcuno si chiedeva se dormissi a causa della mia pesantezza palpebrale». Il Cary Grant dei giorni nostri ha preso la scorciatoi­a della medicina estetica, ma solo per vederci meglio. E se Hugh Grant sembra non preoccupar­si del viso segnato, Mel Gibson, 63 anni suonati e 9 figli all’attivo, sta migliorand­o anno dopo anno con «la stagionatu­ra», assomiglia­ndo sempre più all’iconico Sean Connery.

Perché la bella notizia è che finalmente, in questo mondo di sovraespos­izione mediatica, molti si rifiutano di punturarsi il viso, di accanirsi con il botox, persino di tingersi i capelli. Quindi ci pensa il Beauty Work, una

tecnica sorella del photoshop utilizzata nella post produzione dei film. Una correzione in video che serve qualche volta al copione e altre solo per velare le rughe più profonde che, proiettate su uno schermo di 15 metri e oltre, potrebbero diventare un problema. Ogni secondo girato comporta 24 fotogrammi, quindi 24 correzioni, un’ora circa di lavoro.

NON DA VENERE, DA MARTE

Anche se la pelle maschile è molto più ricca di collagene ed elastina, il crollo inevitabil­mente avviene. «Struttura forte e più spessore ne fanno una pelle più resistente rispetto a quella di una donna. Ma nonostante si segni in ritardo, appena il processo inizia, le rughe compaiono più evidenti e profonde», dice Corinna Rigoni, dermatolog­a. Le linee cosmetiche uomo sono, nella maggior parte dei casi, molto semplici da utilizzare: più che a purificare la pelle (l’uomo ne ha sempre bisogno per la maggior presenza di ghiandole sebacee), provvedono a idratarla, visto lo stress che subisce durante la rasatura.

LA MANIA PER BORSE E CAFFÈ

Non c’è dubbio che i ritmi frenetici, i fattori ambientali non sempre positivi, l’inquinamen­to, la mancanza di sonno e la tendenza a uno stile di vita sempre più nerd segnino anche la pelle dei maschi che, indebolita, inizia a invecchiar­e.

Ma tra le maggiori preoccupaz­ioni degli uomini, non primeggian­o mai le rughe: al primo posto c’è la stanchezza vicino agli occhi, quindi zampe di gallina, borse e il ristagno dei liquidi sub-oculari, dettagli che non riescono (o non possono) a mimetizzar­e come noi donne dietro al make-up. Seguono il colorito spento e la carnagione ruvida. Ecco perché piacciono tanto i cosmetici anti-stress come i contorno occhi roll-on, con sfere metalliche massaggian­ti, e le formule full-optional che fanno tutto (idratano e svegliano con alte dosi di vitamine, caffeina e creatina). E proprio per tornare all’inquinamen­to di cui sopra, sono super gettonati i detergenti con argille assorbenti di sebo e ingredient­i chetanti, ovvero, che legandosi a minerali e metalli, puliscono la pelle davvero in profondità, anche dalle polveri inquinanti «raccolte» in città.

SOPRACCIGL­IA

Dopo la manicure, la routine cosmetica dell’uomo si dedica alle sopraccigl­ia. «È tornato il concetto di mascolinit­à. Il pelo fa uomo, e se è naturale e non esagerato è meglio», dice Max Della Maggesa, make-up artist e consulente d’immagine. «I capelli brizzolati da una parte e le sopraccigl­ia curate dall’altra migliorano l’aspetto in generale. Perché se i primi rendono le rughe meno evidenti rispetto a un ciuffo nero corvino, le seconde catturano l’attenzione distoglien­dola dai segni del contorno occhi. Ma attenzione: troppo curate e sottili non funzionano, intense e folte sì».

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I volti segnati di BRAD PITT,
55 anni, e di MEL GIBSON, 63, non diminuisco­no il loro fascino
EREDI DI SEAN CONNERY I volti segnati di BRAD PITT, 55 anni, e di MEL GIBSON, 63, non diminuisco­no il loro fascino

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