Vanity Fair (Italy)

BLOCK NOTES Gita in funivia

- A cura di LAURA FIENGO

Nessuno prende una funivia tanto per prenderla: non è una giostra, ma un modo per avvicinars­i all’imponenza della montagna, altrimenti inaccessib­ile a molti. Come nel caso delle cabine rotanti di Skyway, che sfiorano il Monte Bianco arrampican­dosi da Entrèves a Pavillon e poi a Punta Helbronner, a 3.466 metri. Si atterra in una stazione più facile da immaginare in una fiction sul futuro che nella realtà. Un poliedro di vetro e acciaio (a destra) da cui si ammirano le cime estreme, dal Monte Rosa al Cervino.

Chi vuole si ferma, al Ristorante Alpino della prima stazione, firmato dallo chef Agostino Buillas che interpreta ad alta quota la cucina regionale, e alla Feltrinell­i, la libreria più alta d’Europa, dedicata all’alpinismo. Per altri è il punto di partenza per camminate, arrampicat­e, sciate fuoripista ad alta quota in un paesaggio incantato che Skyway si è impegnato a proteggere, con azioni continue. Come compilare il bilancio di sostenibil­ità, che ne valuta l’impatto sociale e ambientale, e il progetto Save the Glacier con il quale ha già raccolto e smaltito 20 tonnellate di rottami nell’area del Grand Flambeau (a sinistra). La montagna sta a cuore ai valdostani, infatti qualche buona notizia c’è: anche se il ghiacciaio di Planpincie­ux è su tutti i social per i suoi movimenti e il rischio di distacco di un blocco di 250 mila metri cubi, tra la Val Ferret e la Val Veny ci sono altri 29 ghiacciai e, a detta della Fondazione Montagna Sicura, stanno piuttosto bene. sara magro

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