Vanity Fair (Italy)

Jillian Bell in Brittany non si ferma più

Una donna che attraverso la maratona riprende in mano la sua vita. Jillian Bell racconta il ruolo che ha cambiato tutto anche per lei

- Di SIMONA SIRI

Una vita trasformat­a dalla corsa. È ciò che succede a Brittany O’Neill, ventottenn­e americana che al cinema ha il volto di Jillian Bell, attrice comica. Vincitore del premio del pubblico al Sundance Film Festival 2019, Brittany non si ferma più (su Amazon dal 15 novembre) è una commedia intelligen­te che rappresent­a la fatica che sperimenta chi decide di correre la maratona di New York. Brittany non ha mai fatto sport in vita sua e comincia correndo un isolato nel 2011. Nel 2014 è tra gli oltre 50 mila che tagliano il traguardo a Central Park. Il suo viaggio – da ragazza sovrappeso ad atleta – è una trasformaz­ione psicologic­a prima che fisica: in un momento in cui si sente in balia degli eventi, con la corsa riprende il controllo della propria vita. Jillian Bell (Amici di letto, Workaholic­s, Le amiche della sposa) non ha usato controfigu­ra, i muscoli e il sudore che si vedono sono suoi.

Che donna è Brittany?

«Imperfetta, che spesso usa l’umorismo per nascondere le sue insicurezz­e. È un personaggi­o che ho amato molto, perché in lei mi riconosco».

In che modo si sente simile?

«Entrambe usiamo l’umorismo per coprire il dolore. E entrambe abbiamo vissuto periodi in cui ci siamo sentite incastrate dentro a una vita insoddisfa­cente. È una sensazione comune a molte, con i social media che ci ricordano quotidiana­mente quanto sia favolosa la vita altrui. Foto su foto di persone che vanno in vacanza, hanno grandi amori, hanno figli, mentre tu ti senti bloccata».

Brittany pensa di avere diritto a una vita che però non riesce ad avere.

«La maratona ha un valore simbolico: la molla può essere un viaggio che si aveva paura di fare, una telefonata che sappiamo ci metterà a disagio. Ognuno ci legge qualcosa di diverso».

Oggi il messaggio dominante è che bisogna piacersi in qualsiasi modo. Il film dice che a volte non piacersi è giusto, serve a cambiare.

«Una cosa è quando il tuo medico ti dice che devi perdere peso perché ne va della tua salute. Un altro è quando un’amica ti fa sentire grassa e sbagliata e ti dice che devi dimagrire per essere una persona migliore. È pericoloso far passare il messaggio che perdere peso equivale a essere migliori. Essere in salute è una cosa positiva? Certo. Fare qualcosa per te stessa perché comunque ti piaci come sei è una cosa altrettant­o positiva? Certo, anche questo è fantastico».

Nel film si trasforma anche lei.

«Ho perso 18 chili. Non me l’ha chiesto il regista, l’ho voluto fare io perché volevo intraprend­ere lo stesso viaggio di Brittany. Così all’inizio, esattament­e come fa lei, ho fatto da sola: ho iniziato a correre con le scarpe sbagliate, con il reggiseno sbagliato, truccata. Man mano che l’attività fisica cresceva mi sono affidata a un trainer per avere più resistenza fisica. Alla fine, per correre la maratona, ho avuto l’aiuto di un trainer specifico che allena i runner profession­isti e che mi ha insegnato la postura, il respiro, i trucchi che fanno la differenza».

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Jillian Bell, 35 anni, in Brittany non si ferma più, vincitore del premio del pubblico all’ultimo festival Sundance e su Amazon dal 15 novembre.
PREMIATA DITTA Jillian Bell, 35 anni, in Brittany non si ferma più, vincitore del premio del pubblico all’ultimo festival Sundance e su Amazon dal 15 novembre.

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