TUTTA LA FESTA
Protagonisti, sorprese, moda, brindisi, performance: le due giornate memorabili del nostro grande evento
CORTESIE PER GLI OSPITI
1. L’ingresso del Vanity Fair Stories al The Space Cinema Odeon di Milano. 2. Ambra davanti al nuovo City SUV KAMIQ presentato in anteprima italiana da ŠKODA (3), la casa automobilistica main partner del Vanity Fair Stories. 4. Campari Spritz (ma c’erano anche gli altri aperitivi in perfetto stile italiano: Negroni e Americano, portati da CAMPARI per una pausa cocktail tra un evento e l’altro). 5. Lea T nella Style Lounge ZALANDO, la piattaforma online leader in Europa per la moda e il lifestyle invitava i partecipanti a scoprire il proprio corner e i capi della collezione invernale.
6. Da sinistra: l’attrice Virginia Raffaele, l’étoile Roberto Bolle e il direttore Moda, eventi e progetti speciali di Vanity Fair Cristina Lucchini.
Non si è trattato solo di un Festival. La seconda edizione del Vanity Fair Stories è stata un’inesauribile «fabbrica di novità», un esuberante contenitore di vita reale e di creatività dove raccontarsi, recitare, cantare − spesso scambiandosi i ruoli − per attori, registi, scrittori, personaggi di primo piano dei nostri tempi. Ed è stata anche una grande festa per il pubblico, che noncurante della pioggia ininterrotta del weekend ha preso d’assalto The Space Cinema Odeon di Milano per poter vedere da vicino gli artisti che più ammira, conoscere aspetti inediti della loro vita e, inaspettatamente, anche imparare ad apprezzarne altri, grazie a inattese confessioni, spesso divertenti, talvolta commoventi, comunque rivelatrici.
L’arte della narrazione si è espressa a tutto tondo in un evento sui generis, dove i cantanti hanno parlato, più che cantato, dove è capitato che alcuni attori cantassero, come Pierfrancesco Favino che, dopo aver snocciolato divertenti aneddoti della sua avventura americana (è Tommaso
Buscetta in Il traditore di Marco Bellocchio, possibile candidato all’Oscar), ha intonato (benissimo) Historia de un amor, aumentando il numero già consistente delle sue fan.
Questa due giorni di storie (realizzata con il patrocinio del Comune di Milano), di incontri, talk e proiezioni, di anteprime e masterclass, è stata inaugurata da Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair, insieme al vicedirettore Malcom Pagani, che hanno premiato con il Vanity Fair Award il cantautore Cesare Cremonini. È stato il simbolico «taglio del nastro» di un appassionante ed eclettico laboratorio di racconti che ha avuto tra i suoi numerosi protagonisti Luciano Ligabue, Matt Dillon, Vittoria Puccini, Alessio Boni, Luca Zingaretti, l’insolito duo Virginia Raffaele e Roberto Bolle, il trio Mara Maionchi, Malika Ayane e Samuel, il «Principe» Francesco De Gregori, l’irrefrenabile Luca Barbareschi, Ambra con le sue scelte disordinarie e gli «irrinunciabili» del calcio Marco Giallini e Antonello Venditti, che hanno tardato l’inizio dei loro talk per non perdersi la partita della Roma.
Tra un appuntamento e l’altro, il pubblico ha potuto sperimentare diverse esperienze: dall’ammirare in anteprima italiana la nuova ŠKODA City SUV KAMIQ, dove sono saliti a bordo alcuni ospiti del festival, allo scoprire il rivoluzionario razr di Motorola, smartphone di nuova generazione che si è rivelato perfetto per realizzare le Instagram Stories postate sul profilo social di Vanity Fair. A proposito di evoluzione tecnologica, tre docufilm di Edison hanno rivelato quanto è cambiato in 130 anni il modo di vivere dell’uomo grazie all’energia elettrica. Per gli appassionati del côté fashion e beauty, nel corner di Zalando è stato possibile conoscere e sperimentare i nuovi look di tendenza dell’autunno-inverno, seguendo la filosofia «free to be» del brand, mentre Guerlain ha offerto sessioni di Flash make-up e una masterclass dedicata al trucco; dell’universo olfattivo si è occupato Perris Monte Carlo con i suoi profumati Racconti sensoriali.
In alcune sale dedicate, gli amanti delle maratone in tv hanno avuto la possibilità di immergersi nelle storie delle
miniserie di Sky Caterina La Grande, La guerra dei mondi e Chernobyl. Nella lounge hospitality, al primo piano dell’Odeon, gli ospiti si sono rilassati sorseggiando Berlucchi ’61, iconica cuvée dell’azienda di Franciacorta, e spritz al Campari, il bitter italiano alla base di grandi cocktail internazionali, tra un’intervista di RTL 102.5, radio partner dell’evento. Momento clou del sabato è stato il Vanity Fair Stories - The Awards presentato da Alessandro Cattelan, che ha premiato vari artisti come Stefano Accorsi, Margherita Buy, Gigi
Buffon e Samuel Eto’o: ospite a sorpresa, Gianna Nannini che ha cantato tre dei suoi brani più famosi. Il Festival si è concluso con una lunga serata di parole e musica, ancora racconti ma soprattutto canzoni, in un concerto aperto da un’intensa e grintosa Emma Marrone, seguita da Levante, Filo Vals, Clavdio, Malika Ayane e, in chiusura, Fulminacci e Franco 126, due giovani cantautori: a sottolineare l’importanza dei testi, delle nuove storie da raccontare che a quanto pare un pubblico sempre più vasto desidera ascoltare.