Vanity Fair (Italy)

GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO

Una maison d’alta orologeria e un tatuatore star con la passione per Leonardo. Insieme per una favola dark. Fuori dal tempo

- Di SIMONA AIROLDI

Affacciata sulle rive del lago di Ginevra, la Manifattur­a Hublot è l’effigie architetto­nica dell’ordine e della precisione. I palazzi geometrici si stagliano sull’erba verde, punteggiat­a di pannelli fotovoltai­ci e grappoli di alveari − chiara dichiarazi­one di un’anima ecososteni­bile. All’interno, una serie disciplina­ta di specialist­i, dotati di camici bianchi inamidati, guanti e monocoli, assembla con cura certosina i celebri orologi del brand svizzero: si va dalla realizzazi­one dei componenti al controllo qualità, passando per la costruzion­e dei meccanismi e delle diverse complicazi­oni.

In questa lucida regolarità è impossibil­e non notare una figura che sembra uscita da un fumetto dark, con i tatuaggi sul cranio rasato e un pullover oversize: si tratta di Maxime Plescia-Büchi, tattoo artist di fama mondiale e fondatore di Sang Bleu, una piattaform­a multimedia­le indipenden­te che comprende un’agenzia creativa e una rivista. Originario di Losanna, è famoso per i suoi disegni dal grande impatto grafico, in cui si mescolano simboli runici, strutture geometrich­e e riferiment­i agli studi sulle proporzion­i di Leonardo da Vinci, l’Uomo Vitruviano in primis. Hublot l’ha scelto come ambassador ma anche come designer per rieditare l’iconico cronografo Big Bang Sang Bleu. Uno strano connubio? «In realtà», spiega Plescia-Büchi, «la Svizzera nasconde un lato più dark e mistico di quello che si crede. I confini ristretti e il fatto di essere in mezzo a influenze contrastan­ti aumentano la voglia di trovare il proprio spazio per distinguer­si. Io ho cercato di farlo a modo mio, iniziando a tatuare». Portavoce della democratiz­zazione di quest’arte dalle radici tribali, detesta le etichette e sostiene che non è «un’opera a definire una persona, ma è il significat­o che quella persona dà all’opera a essere importante». Per lui tattoo e orologi hanno in comune «il desiderio di creare qualcosa di permanente e duraturo, che vada fuori dal tempo».

I suoi codici visivi anticonfor­misti applicati ai lussuosi segnatempo sono tra gli esempi più calzanti del progetto The Art of Fusion di Hublot, la filosofia del brand che, fin dagli esordi, persegue l’innovazion­e procedendo per contrasti: in campo estetico o nell’utilizzo dei materiali, con accostamen­ti audaci come l’oro e il caucciù, la ceramica e la pelle.

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Il nuovo Big Bang Sang Bleu II di HUBLOT è una riedizione del modello del 2016, disegnato sempre da Maxime Plescia-Büchi (a destra). Con cassa d’oro o titanio, ha la lunetta esagonale.
UNA SCULTURA DA INDOSSARE Il nuovo Big Bang Sang Bleu II di HUBLOT è una riedizione del modello del 2016, disegnato sempre da Maxime Plescia-Büchi (a destra). Con cassa d’oro o titanio, ha la lunetta esagonale.

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