Vanity Fair (Italy)

Sos: koala in pericolo

Diossido di carbonio, foreste distrutte e animali a rischio. Dopo l’Amazzonia, è l’ora dell’Australia

- Di FRANCESCO BISOZZI

DallA’ mazzonia alla Siberia, dalla California allA’ ustralia. L’aumento del numero degli incendi nel mondo tiene banco alla conferenza sui cambiament­i climatici in corso a Madrid, in Spagna. In Australia, soffocata dall’estate più torrida di sempre, è andato in fumo oltre un milione di ettari di terreno. Le fiamme, secondo le stime del Wwf, hanno ucciso oltre 300 koala, distruggen­do buona parte dell’habitat primario di questa specie. Gli incendi in Amazzonia, la maggior parte dei quali causati dall’uomo per coprire attività di disboscame­nto illegale, hanno messo a rischio invece 265 specie già classifica­te in grave pericolo, 180 animali e 85 vegetali, tra cui i giaguari. Nei primi undici mesi del 2019 la Nasa ha rilevato attraverso il sensore Modis presente sui satelliti Terra e Aqua oltre 4,1 milioni di allerte incendio in tutto il mondo contro le 3,7 milioni registrate nello stesso periodo del 2018. Quest’anno decine e decine di grossi incendi hanno coinvolto anche lA’ rtico, colpendo Groenlandi­a, Siberia, Canada e Alaska: non è la prima volta che accade ma a causa delle temperatur­e più elevate del normale gli incendi sono stati inusuali per durata e intensità. Nel solo mese di giugno i roghi in questa regione hanno prodotto 50 milioni di tonnellate di diossido di carbonio, l’equivalent­e di quelle emesse dalla Svezia in un anno. Dopo una breve tregua le fiamme hanno ripreso a divampare anche in California, dove Cave Fire ha già distrutto oltre 1.600 ettari di terreno.

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