Sos: koala in pericolo
Diossido di carbonio, foreste distrutte e animali a rischio. Dopo l’Amazzonia, è l’ora dell’Australia
DallA’ mazzonia alla Siberia, dalla California allA’ ustralia. L’aumento del numero degli incendi nel mondo tiene banco alla conferenza sui cambiamenti climatici in corso a Madrid, in Spagna. In Australia, soffocata dall’estate più torrida di sempre, è andato in fumo oltre un milione di ettari di terreno. Le fiamme, secondo le stime del Wwf, hanno ucciso oltre 300 koala, distruggendo buona parte dell’habitat primario di questa specie. Gli incendi in Amazzonia, la maggior parte dei quali causati dall’uomo per coprire attività di disboscamento illegale, hanno messo a rischio invece 265 specie già classificate in grave pericolo, 180 animali e 85 vegetali, tra cui i giaguari. Nei primi undici mesi del 2019 la Nasa ha rilevato attraverso il sensore Modis presente sui satelliti Terra e Aqua oltre 4,1 milioni di allerte incendio in tutto il mondo contro le 3,7 milioni registrate nello stesso periodo del 2018. Quest’anno decine e decine di grossi incendi hanno coinvolto anche lA’ rtico, colpendo Groenlandia, Siberia, Canada e Alaska: non è la prima volta che accade ma a causa delle temperature più elevate del normale gli incendi sono stati inusuali per durata e intensità. Nel solo mese di giugno i roghi in questa regione hanno prodotto 50 milioni di tonnellate di diossido di carbonio, l’equivalente di quelle emesse dalla Svezia in un anno. Dopo una breve tregua le fiamme hanno ripreso a divampare anche in California, dove Cave Fire ha già distrutto oltre 1.600 ettari di terreno.