Vanity Fair (Italy)

La mia compagna di viaggio

Nel 1974 una leggenda (della tv) conosce un’altra leggenda (della canzone). E si piacciono. Era l’epoca luminosa e intelligen­te di MILLELUCI

- di RAFFAELLA CARRË

CÕerano ospiti come Franca Valeri e Nilla Pizzi, Mike Bongiorno e Adriano Celentano, Aldo Fabrizi, Paolo Villaggio e Paolo Poli. C’era un’idea di television­e luminosa, intelligen­te e piena di inventiva in cui autori e registi, eccellenze come Roberto Lerici e Gino Landi, coadiuvava­no il lavoro di un maestro come Antonello Falqui.

In quel lontano 1974, in quell’Italia ancora lontana da Internet e dalla proliferaz­ione dei canali più vari, la tv era uno spettacolo magnifico che metteva in poltrona l’Italia intera e Milleluci un programma di varietà che vantò nei decenni numerosi tentativi di imitazione.

Al centro di quello show c’eravamo Mina e io. La conobbi allora, quando nacque l’idea di fare uno show insieme. Con una naturalezz­a assoluta, senza sovrastrut­ture né arie da diva, Mina si rivelò subito la compagna ideale per percorrere un pezzo di strada insieme. «Vieni da me

qualche giorno così ci conosciamo meglio?», mi disse al telefono e io non me lo feci ripetere due volte. Passammo una settimana a Lugano, in una sua deliziosa casetta sul lago, ci piacemmo subito e facemmo immediatam­ente amicizia.

Quando mi è stato chiesto di celebrare il suo compleanno ho pensato al valore del presente e a quello del passato e mi sono resa conto che l’imperfetto, o il passato prossimo, non sono tempi verbali a lei adatti. Il tempo giusto è l’indicativo presente. Mina non è stata, ma è. Mina non «ha lasciato un segno», ma lo lascia tutti i giorni.

La sua splendida voce, le sue canzoni, il suo timbro, la sua unicità ci accompagna­no nel 2020 esattament­e come nei decenni precedenti. Ha cantato brani indimentic­abili, è vero, ma è andata ampiamente oltre la semplice interpreta­zione.

È la più grande per voce, carisma e bellezza e per quanto ci si affanni a trovarle un’erede, si scopre alla fine che non c’è eredità possibile. Le cantanti di oggi sono intelligen­ti e brave a sviluppare il loro stile, e ognuna è un fatto a sé, ma chi si azzardasse a copiarla perderebbe di sicuro. L’anagrafe, che è sempre un’opinione, spesso ingannevol­e, vorrebbe dirci che Mina sta per compiere ottant’anni, ma la poesia e le donne non hanno età!!!

AUGURI DI CUORE BELLISSIMA MINA!!!

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