Vanity Fair (Italy)

LA PORNOGRAFI­A DEL NIENTE

- Di SIMONE MARCHETTI foto JACOPO BENASSI

Alessandro Michele, 48 anni. Da 5 è il direttore creativo di Gucci.

introduzio­ne a questa intervista non si può scrivere. Perché il dialogo che leggerete è come una sceneggiat­ura che si detta da sola. Due i personaggi: Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci. E Lauro De Marinis, in arte Achille Lauro, cantante, compositor­e, performer e scrittore. Non ci sono note di scena perché i due attori si trovano in luoghi non importanti alla narrazione. Parlano da stanze diverse, separati come tutti dall’emergenza del virus e come tutti connessi dalla tecnologia. Mettiamola così: le prossime pagine funzionano come la partitura di un’orchestra. E la prima nota è una domanda: che cos’è la bellezza?

LÕSecondo me Alessandro è la persona perfetta per questa intervista. Guarda i suoi modelli. Puoi dire tutto, ma non che sono belli. Io posso dirti la mia, poi lascio la parola al maestro. Per me la bellezza è una parola arcaica. È tradiziona­lmente legata alla giovinezza, a un momento, è come uno stato d’animo pronto a scappare via. Per me, la bellezza c’entra più con l’atteggiame­nto, con la seduzione. Prendi certe donne: mi piacciono per come seducono, non per come appaiono. E lo stesso vale per gli uomini. Infatti termini come bello o brutto, perfetto o imperfetto non m’interessan­o. E paradossal­mente

Lauro

per me conta più trovare una bella persona che una persona bella.

È interessan­te perché Lauro, diciamo, ha fatto la parafrasi della bellezza legata allo stereotipo umano dei belli e dei brutti. Dal canto mio, sono uno degli interlocut­ori peggiori per definire la parola bellezza perché non ne conosco i contorni, non so che peso gravitazio­nale abbia, non posso dire se vola, se stia sott’acqua o in cielo. Mi sembra di essere come un minatore perché, alla fine, più che definirla io la bellezza la cerco. Ed è come cercare la luce di un diamante, qualcosa che un secondo è lì e poi no. La guardi, ti attraversa e dura pochissimo. È qualcosa di inafferrab­ile, che non va definito. È misteriosa e arcaica, come dice Lauro: è antica perché è radicata nel Dna, nell’universo in cui viviamo, è come una divinità, non a caso gli antichi l’hanno trasferita in svariate figure mitologich­e, così tante che è impossibil­e darle un solo volto. Infatti ognuno di noi ne vede solo un pezzettino. Quando creo, quando faccio i casting, non ho necessità di vederla perché sono un po’ miope. E più sono miope più la cerco.

Sai perché mi piace il tuo lavoro? La gente cerca cose perfette e il nostro sistema ti propone sempre la perfezione. La cosa figa del tuo lavoro, invece, è che tu cerchi l’imperfezio­ne.

Alessandro Lauro

STILE LIBERO Alessandro Michele è famoso per le collezioni che rompono gli stereotipi dell’abbigliame­nto maschile e femminile e per le sue sfilate evento. È un grande appassiona­to di arte nelle sue diverse forme. Dalla pittura al cinema, alla fotografia.

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FANTASIA AL POTERE
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