OLTRE, SEMPRE E COMUNQUE

Roma, Ferragosto, città deserta. Due uomini al volante di una Lancia Aurelia B24 convertibile si avventurano in un viaggio che diventerà leggenda. È l’inizio de Il Sorpasso, film girato da Dino Risi nel 1962, pellicola diventata non solo di culto ma simbolo di un decennio, gli anni Sessanta, che rappresenta l’adolescenza di un’Italia che sognava di diventare grande e che infatti si sarebbe scontrata con tutti i miraggi, le sconfitte, i sogni, le mete e le lotte della maturità nei decenni successivi.

Abbiamo scelto quell’immagine indimenticabile, Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant mentre sfrecciano veloci sulla strada del loro destino, come copertina di questo numero di Vanity Fair. Oggi, ancora più di ieri, l’Italia si ritrova a inseguire un sogno che non ha nulla a che fare con un futuro ideale quanto semmai con una richiesta di normalità rubata, quella appunto dell’estate italiana.

Nelle pagine a seguire, 21 artisti rileggono la storia, l’eccellenza, la magia, l’infinita meraviglia di ogni regione d’Italia. Prendetelo come un Grand Tour o una guida magica, volutamente fuori fuoco, che ritrae il panorama meno noto di un Paese bellissimo, forse il Paese più bello del mondo. Nei prossimi mesi, i turisti stranieri saranno purtroppo pochi, e questo ci farà male. Ma ci saremo noi.

Salite, quindi, a bordo di questi capitoli di parole e di racconti, di storie e di leggende. Perché se è difficile chiamarla estate, questa estate 2020, lo sarà ancora di più se non impareremo a capire i tesori, la bellezza e le ricchezze che ci circondano, a volte anche solo a pochi chilometri da casa.

I due protagonisti del film, bisogna ammetterlo, non fanno una bella fine. Ma non è questo il punto: l’immagine della partenza del loro viaggio, quella smania di futuro, di domani, di qualcosa di meglio oltre il deserto lasciato ieri dalla noia, oggi dal virus, sono il cardine di questo numero. Un anelito ad andare. Oltre, sempre e comunque.

Buona lettura

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