Luna di miele
Ronen Amir, turista israeliano di 29 anni, è rimasto ucciso sulla Strada della morte in Bolivia mentre era in luna di miele. La sua vedova, Maya Amir, è in lutto. Quando Omri, un giovane divorziato che li ha incontrati durante il viaggio, va a porgerle le sue condoglianze, Maya gli chiede di aspettarla fuori casa, in un luogo isolato. Nella conversazione che segue, rivela che la morte di Ronen non è stata un incidente come riportato sul giornale. Durante la luna di miele, il marito l’ha offesa e umiliata. E quando lei gli ha raccontato che una notte, mentre lui dormiva, è andata in camera di Omri nell’ostello di La Paz e l’ha baciato, il marito ha insistito perché partissero per un viaggio in bicicletta sulla Strada della morte e lì ha intenzionalmente sterzato buttandosi nel baratro.
Più Maya entra in dettagli, più Omri nutre dubbi sulla sua versione.
a appoggiato la testa su di me. All’inizio i suoi ricci hanno sfiorato la mia spalla, poi la guancia. Ne sono rimasto stupito non meno che del bacio a La Paz.
Bisogna sentirsi molto vicini a una persona per concedersi di appoggiare la testa, per ammettere che con l’altro e con te stesso che la vita è più grande di te e non hai più la forza di affrontarla.
Siamo rimasti in silenzio a lungo.
Ho aspirato il suo profumo. A La Paz avevo a mala
HContinua il giallo in 13 puntate, scritto in esclusiva per i nostri lettori. Ecco l’ottavo capitolo: buona lettura pena fatto in tempo a percepirlo. Ricordavo solo com’era piacevole. Adesso avevo il tempo di inalarlo a fondo: un aroma delicato di limone nei capelli. E uno più carico, di biscotti al burro appena sfornati, nel collo.
Aveva quasi smesso di piovigginare. Solo rade gocce, di quelle che cadono dalle foglie in ritardo e arrivano portate dal vento.
Avrei dovuto inorridire fin nel profondo dell’anima per la sua storia atroce.
O in alternativa sospettare: troppi dettagli poco convincenti.
Invece in quei momenti mi germogliava dentro un sentimento ben diverso.
*
Il sole, esitante, spuntava dalle nuvole. Già basso sul mare. Sole e mare quasi si baciavano, ma ancora no.
*
Sono persa, Omri, mi ha detto. Parlando in prima persona. Con voce tremante. La testa era ancora posata sulla mia spalla e lei parlava guardando avanti, nel vuoto.
Avevo una strada nella vita, capisci? Sapevo dove sarei andata. Adesso non ho idea di cosa sarà di me.
Credo sia – le ho abbracciato cautamente la spalla – normale durante la prima settimana di lutto, no? Il fatto di rimandare tutte le domande a più tardi.
Si è stretta a me, indicando che l’abbraccio era ben accetto.
I nostri corpi si sono intrecciati senza sforzo.