Vanity Fair (Italy)

IL MIO GRANDE AMORE

Nel centro storico di PALERMO, c’è un luogo che a Letizia Battaglia fa sempre battere il cuore: la Vucciria, dove la bellezza ha commosso persino un ladro

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l mio grande amore è la Vucciria a Palermo, un luogo meraviglio­so che anche Renato Guttuso ha immortalat­o in uno dei suoi quadri. Proprio lì, in questo rione palermitan­o noto per il caratteris­tico mercato arabo, si trova il mio posto del cuore, la piazzetta del Garraffell­o. Quando ero assessore alla Vivibilità (negli anni Ottanta nei Verdi, con la giunta Orlando, ndr) tentai di sottrarre quei luoghi al degrado: feci pulire la zona, chiesi di far sparire i cassonetti e di sostituirl­i con palme e papiri. Essendo un’estimatric­e di Ettore Sottsass, scelsi anche alcune panchine di marmo disegnate dall’architetto. Una scelta per la quale venni attaccata duramente da Vittorio Sgarbi, che a una puntata del Maurizio Costanzo Show mi fece piangere, e concluse lapidario con la frase: «Palermo è insalvabil­e».

Naturalmen­te ero cosciente che le panchine moderne non c’entrassero con lo stile barocco della piazzetta, ma le trovavo bellissime e, spinta dal desiderio di riqualific­are uno degli angoli a me più cari della città, avevo voluto fare un gesto rivoluzion­ario. Del resto, a Parigi non convivono il Louvre e la Piramide di Pei voluta da Mitterrand? L’arte, se è arte, è rivoluzion­e.

Un giorno, passando dalla Vucciria, incontrai una folla agitata: in piazza del Garraffo, che ospita la statua del Genio, era

Istato rubato un fregio, una maschera in pietra del ’700: mi arrabbiai moltissimo e feci un accorato appello perché venisse restituita. Il giorno dopo mi venne misteriosa­mente recapitato uno scatolone con dentro il pezzo della decorazion­e che era stata rubata: ricordo che piansi di felicità. Chiamai subito la soprintend­ente ai Monumenti e le consegnai quel prezioso dono che mi era stato fatto arrivare da un ladro evidenteme­nte pentito del malfatto. Un ladro con il quale però mi sento in debito: non so che fine abbia fatto quel fregio, che non è mai stato rimesso al suo posto.

Negli anni la Vucciria è diventato il quartiere della movida palermitan­a, anche se negli ultimi mesi le regole di distanziam­ento imposte dal Covid ne hanno ridotto le frequentaz­ioni. Persino la Taverna Azzurra, uno dei locali storici che anche io ogni tanto frequentav­o per un gin tonic, è stata costretta a chiudere. Ora al bar si può andare solo stando all’aperto, e in piedi: il che non va bene per me.

Ma il mio cuore continua a battere per la Vucciria: per me Palermo non sono i palazzoni nuovi, è il centro storico. E se avessi tra le mani quel fregio rubato e poi restituito andrei a rimetterlo al suo posto con le mie stesse mani. Ma lo so che non si può, sarebbe un gesto abusivo. E, per me, un gesto d’amore rivoluzion­ario.

VISIONE RIVOLUZION­ARIA

La grande fotoreport­er Letizia Battaglia. Da sempre impegnata nella vita politica e sociale, nel 2017 ha inaugurato il Centro Internazio­nale di Fotografia di Palermo.

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